Sembra strano, e non pensavo si sarebbe mai potuto dire (e per giunta in questa economia…?), ma probabilmente a proposito dell’imparare le lingue c’è qualcosa di buono che si può prendere persino da quel fallito di JumboDrillo…! (Che chiamo così solo perché è la singola proprietà attorno alla quale tutto il suo canale è sviluppato, non perché penso sia un fallito… certamente io sono più fallita di lui, insomma, sia ben chiaro.)
Lui da assoluto pazzo, ma indubbiamente più bravo di noi, ha deciso di imparare il cinese in 30 giorni… e per soli 30 giorni (e mi chiedo se poi abbia continuato… ma temo si sia fermato) non sembra essere andato per niente male. Il suo motivo certamente è poco condivisibile… voleva praticamente solo rimorchiare in discoteca… però bisogna apprezzare l’impegno. Purtroppo, per quanto il metodo poi sia stato relativamente efficace, c’è anche da piangere, perché non è per tutti: a parte Duolingo, qualche canale YouTube apposito, e il fatto che nel mentre di tutto ha preso tanti appunti vari (“tra l’altro con i colori come le ragazze“), una parte della storia si è sviluppata con lui che si è messo un po’ a frequentare Chinatown e aveva 2 coetanei cinesi con cui studiare… e sono questi ultimi dettagli il problema, insomma. Almeno nell’imparare qualcosa che non sia il cinese, perché il quartiere strambo non esiste per altre nazionalità, e quindi nemmeno le persone. Vabbè, pace, gli altri elementi sono comunque buoni per sfuggire ad una morsa troppo totalizzante del gufo.