In questa era digitale esiste l’umanità? I bambini sono bambini?

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simsaladream Aug 21, 2025 · 3 mins read
In questa era digitale esiste l’umanità? I bambini sono bambini?
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Mi sono spesso chiesta se l’umanità esista ancora nell’era digitale in cui viviamo. La tecnologia ha cambiato il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo gli uni con gli altri. Ma ha anche cambiato il modo in cui pensiamo e ci comportiamo? Recentemente, ho avuto un’esperienza che mi ha fatto riflettere sulla risposta a questa domanda. Ero in un villaggio vacanze con la mia famiglia il 15 agosto, in quel giorno, gli animatori hanno organizzato una caccia al tesoro. La caccia era divisa in quattro squadre, ognuna con il nome di una casa di Hogwarts: Corvonero, Grifondoro, Tassorosso e Serpeverde, anche se non era a tema hogwarts, ma era solo per distinguere le squadre. Io ero nella squadra di Corvonero, e devo dire che ero molto entusiasta di partecipare. La caccia iniziava con la ricomposizione di una mappa del villaggio, che era stata divisa in pezzi e inserita in una scatola, ogni squadra ne aveva una. Io, pensando di dover fare un vlog, mi ero portata un telefono ma alla fine non sono riuscita a farlo, però, ho fatto una foto alla mappa una volta ricomposta, in modo da poterla consultare velocemente senza doverla ricomporre ogni volta, infatti in ogni gioco eravamo i primi ad arrivare. I giochi erano vari e divertenti: un parkour, un cruciverba, una ricerca di chiavi e un gioco di squadra in cui dovevamo riempire un secchio di acqua passandoci un bicchiere senza mani, usando solo la bocca. Quest’ultimo gioco era un po’ strano, ma siamo riusciti a farlo funzionare. La cosa più divertente era vedere come le persone reagivano ai giochi e come lavoravamo insieme per raggiungere l’obiettivo comune, ed è proprio questo che mi ha colpito. I bambini erano bambini, si divertivano e giocavano con entusiasmo. Gli adulti erano più bambini dei bambini nell’arrampicarsi e trovare le chiavi, (sarà stata la magia di peter pan in loro)ma erano comunque coinvolti e motivati. E i ragazzi… beh, i ragazzi erano i ragazzi, interagivamo tra di noi e con gli altri per raggiungere l’obiettivo comune, dando fiducia l’un l’altro, anche se non ci conoscevamo. Ma ciò che mi ha fatto riflettere è che mi ha fatto davvero piacere, è stato il fatto che nessuno ha usato il telefono o internet per risolvere i giochi. La mia squadra ha lavorato insieme, usando il cervello e la creatività per superare gli ostacoli. Io ho usato il telefono solo per consultare la mappa, ma nessuno, inclusa me, ha cercato di barare o di trovare le risposte online. È stato come se le persone si fossero dimenticate della tecnologia e si fossero concentrate sull’esperienza umana.

Quindi…

esiste l’umanità nell’era digitale? Sì, esiste. La caccia al tesoro mi ha mostrato che le persone possono ancora lavorare insieme, usare il cervello e divertirsi senza l’aiuto della tecnologia. I bambini possono ancora essere bambini, gli adulti possono ancora essere bambini e i ragazzi possono essere ragazzi e avere le idee strampalate. Forse, l’umanità non è morta, ma è solo un po’ addormentata. La tecnologia può essere uno strumento utile, ma non deve sostituire la nostra umanità. La caccia al tesoro mi ha fatto capire che, anche nell’era digitale, possiamo ancora essere umani e vivere esperienze autentiche e divertenti. E in realtà, credo che la tecnologia possa essere un ostacolo alla nostra umanità se non la usiamo in modo consapevole. Se passiamo troppo tempo davanti a uno schermo, possiamo perdere la capacità di interagire con gli altri e di vivere esperienze autentiche. Ma se usiamo la tecnologia in modo consapevole, possiamo ancora essere umani e vivere esperienze divertenti e significative. È bello essere della razza dell’essere umano e questa caccia al tesoro, mi ha fatto scoprire cosa vuol dire esserlo, soprattutto perché c’è poca fiducia verso gli altri e qui si doveva per forza collaborare, se si voleva arrivare alla fine.

Mi sono davvero divertita un mondo e vorrei riprovare a fare queste tipo di attività con un gruppo di estranei. Non ho fatto il vlog ma poco mi importa, Carpe diem è il mio motto e non serve il cellulare per ricordarmi quella splendida giornata, fatto di un pomeriggio indimenticabile.