In viaggio con iPhone Air: autonomia e chipset Apple convincono ma... Recensione

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HDblog.it Sep 25, 2025 · 23 mins read
In viaggio con iPhone Air: autonomia e chipset Apple convincono ma... Recensione
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Prima di arrivare alla recensione completa dell'iPhone Air, uno smartphone che da due settimane sta catturando l'attenzione mediatica del mondo tech, voglio parlarvi della mia esperienza di viaggio. È un iPhone totalmente fuori dagli schemi che, per essere così sottile, rinuncia a un teleobiettivo, a un sistema di dissipazione avanzato, all'audio stereo, a una porta USB-C veloce e a una batteria dalla capacità record.

Sono tante rinunce sulla carta, ma per chi usa un iPhone senza sfruttarlo al massimo del suo potenziale, si fanno sentire poco o sono solo situazionali. In questa settimana di viaggio e lavoro all'estero — vi scrivo dal Summit 2025 di Snapdragon a Maui, Hawaii — l'unica cosa che mi sta davvero mancando è una fotocamera teleobiettivo 3X/4X.

74.7 x 156.2 x 5.64 mm
6.5 pollici - 2736x1260 px 71.9 x 150 x 8.75 mm
6.3 pollici - 2622x1206 px 71.5 x 149.6 x 7.95 mm
6.3 pollici - 2622x1206 px

La batteria è più piccola di quella del mio iPhone 16 Pro, ma l'autonomia è paradossalmente migliore. L'assenza di un sistema di dissipazione avanzato si rivela un "non-problema": anche con 30°C sotto il sole delle Hawaii, non ho mai sentito lo smartphone scaldare durante le operazioni quotidiane di un reportage (foto, video, social, email, registrazioni audio e richieste all'IA). Persino brevi montaggi di Reel in 4K non hanno causato anomalie, al più un leggero tepore nella zona alta dove è condensato l'hardware. Scalda molto la zona centrale del plateau sotto uso stress, ma sempre se non tenete lo smartphone con due mani, per orizzontale, è impossibile notarlo.

Certo, se vi mettete a fare benchmark, a esportare un lungo video in 4K o a giocare, noterete che l'A19 Pro non è al livello di quello dell'iPhone 17 Pro: le prestazioni vengono tagliate quasi subito per gestire il calore. Ma quante volte vi capita di farlo? E se ne avete davvero bisogno, perché non scegliere un iPhone 17 base (più economico) o un 17 Pro (più performante)?

Anche in quelle situazioni di stress, comunque, il telefono rimane appena tiepido al tatto. La struttura in titanio sembra essere la vera carta vincente: il calore non viene irradiato al frame, a differenza dell'iPhone 16 Pro che diventava così caldo da costringermi a usarlo quasi sempre con una cover. Il fatto che il calore si generi nella parte alta, più rialzata, fa sì che il tutto rimanga localizzato in quell'area. Inoltre questa nuova scocca lo fa essere super resistente, fino a 60-80kg di peso esercitati tutti nella zona centrale.

Per quanto riguarda lo speaker inferiore, che qui è assente, nel mio utilizzo non si è rivelato un gran problema. Con i contenuti verticali come Reel o TikTok, l'audio esce dallo speaker superiore ed è diretto verso il viso. La musica cambia, letteralmente, quando si guardano contenuti in orizzontale: in quel caso, da un lato, si nota che manca un pezzo. Se, come me, in viaggio usate sempre gli auricolari, non ve ne accorgerete; altrimenti, è un aspetto da considerare e che impatta molto.

La porta USB-C 2.0 non è stata un'assenza sentita in questa settimana lavorativa. Meglio averla 3.2 che 2.0, chiaro. Dal 19 settembre a oggi ho registrato oltre 500 GB di video, usando l'iPhone Air come mia unica videocamera. Sull'iPhone 16 Pro, ero spesso costretto a usare un SSD esterno per trasferire i file, perché AirDrop era inaffidabile.

Su questo iPhone Air (e sugli altri iPhone 17), grazie al nuovo chip N1 proprietario, AirDrop è finalmente tornato ai fasti di un tempo: ora il trasferimento è veloce, stabile, senza blocchi e con consumi ridotti.

Credo che la questione che dovremo approfondire nella recensione completa sia proprio quella del prezzo. Perché è vero, come vi ho appena raccontato, che molte di queste mancanze nell'uso quotidiano possono avere un impatto quasi nullo, ma rimangono comunque assenze giustificate "soltanto" dall'estrema sottigliezza dello smartphone. E il prezzo è quasi quello di un modello Pro.

L'iPhone Air parte da 1239 euro per la versione da 256GB e arriva a 1739 euro per quella da 1TB (la nostra da 512GB costa 1489 euro). È un prezzo da vero top di gamma. Riuscirà a compensare le sue mancanze con un'esperienza d'uso davvero unica?

Oggi vi raccontiamo la nostra prima settimana di utilizzo in viaggio e i primi feedback delle persone che l'hanno visto e provato in questi giorni al Summit.

L'IPHONE CHE TI FA DIRE WOW

n un mondo di smartphone tutti uguali e noiosi, se non fosse per qualche pieghevole che prova a cambiare le carte in tavola (vendendo però pochissimo a prezzi elevati), l'iPhone Air è riuscito a far riaccendere l'entusiasmo di molti. Da sempre, gli iPhone sono il traino del settore. Durante i nostri viaggi in Cina, diversi brand ci hanno confidato come per loro sia essenziale che Apple e Samsung mantengano alto l'interesse generale per la tecnologia negli utenti.

L'anno scorso, gli iPhone 16 e i Galaxy S25 non hanno creato molto hype. Questo ha comportato un calo di interesse generale che si è ripercosso anche sui brand cinesi. Quando un nuovo iPhone, invece, risulta interessante e vende tanto, anche gli altri ne beneficiano. Idem se è Samsung a farlo. Le persone, attratte dalla novità, entrano nei negozi o cercano recensioni, e magari scoprono altre alternative valide o, trovando l'iPhone troppo costoso, virano su un prodotto più economico.

Il successo degli iPhone 17, specialmente in un mercato chiave come la Cina, sta già portando a un aumento nelle proiezioni di vendita globali di tutte le altre aziende. Abbiamo visto Xiaomi che, per cavalcare l'onda, sta pensando di passare dalla serie "15" direttamente alla "Xiaomi 17" per imitare Apple. E siamo certi che anche il nuovo design "Liquid Glass" ispirerà molte delle interfacce future.

Che lo si ami o lo si odi, l'iPhone è il fulcro nevralgico del settore, e questo iPhone Air è riuscito a smuovere un mercato che era diventato stagnante. Samsung ha provato a fare lo stesso con il Galaxy S25 Edge, proponendo un prodotto sulla carta più completo, ma il suo design era semplicemente quello di un "S25 più sottile" e il suo prezzo era sconveniente rispetto al resto della gamma S25. Inoltre, con le sue forme squadrate, non trasmetteva la stessa sensazione di sottigliezza dell'Air.

La "furbata" di Apple, invece, è stata quella di posizionare l'Air a metà tra l'iPhone 17 e l'iPhone 17 Pro. Togliendo il "17" dal nome ufficiale, lo ha reso un prodotto a parte, unico, quasi un "concept phone che ce l'ha fatta", evitando così un confronto diretto con gli altri due. Il Galaxy S25 Edge, al contrario, veniva paragonato principalmente con gli altri S25, e perdeva la sfida sia sul lato delle specifiche che su quello del prezzo.

Sul confronto diretto tra i due "sottili" torneremo la prossima settimana.

L'iPhone Air, tralasciando le questioni di marketing, è un prodotto davvero piacevole da tenere in mano, usare e.. eventualmente riporlo in tasca. Proprio come ha fatto Motorola con i suoi Razr, anche Apple sa che chi acquista un prodotto di design come questo, vuole mostrarlo al pubblico.

Ogni volta che vado in giro per Milano con il Razr 60 a tracolla, vengo fermato da tantissime persone incuriosite. La stessa cosa sta succedendo da una settimana con questo iPhone Air, quando lo uso con il suo bumper e il nuovo "Strap", la tracolla ufficiale Apple.

Quando è al collo, il suo peso di soli 165 grammi non lo rende affatto fastidioso. Quando è in tasca, invece, capita spesso di dimenticarsi dove lo si è messo. Più volte in questi giorni mi sono toccato le tasche, pensando di averlo perso.

Come avete letto, la caratteristica per me chiave è la leggerezza, con i suoi 165 grammi, non tanto lo spessore. Certo, quando lo si impugna, i 5.6 mm sono una goduria, ma essendo ormai abituato a prodotti come i foldable (un Galaxy Z Fold 7 da aperto è ancora più sottile con 4.2mm), non è questo che mi fa gridare al miracolo.

Quello che è miracoloso, invece, è il capolavoro ingegneristico di Apple. Sebbene una parte di me pensi ancora che uno speaker stereo o una porta USB-C più veloce si potessero integrare, va detto che qui si è puntato tutto sulla resistenza. A differenza di un ipotetico "S25 Edge", qui abbiamo una struttura completamente in lega di titanio capace di resistere ad un peso di oltre 70kg applicato in una unica zona centrale..

Inoltre, la batteria da 3149mAh è protetta da un case metallico interno. Questa scelta non solo la rende più sicura, in linea con la resistenza della scocca, ma ha anche permesso ad Apple di posizionarla in modo più libero e ottimaleall'interno dello smartphone.

ADDIO ALLA SIM: FACILE MA NON PER TUTTI

Utilizzo le eSIM per viaggiare da una vita, ma non avevo mai considerato di convertire la mia SIM fisica principale della TIM. Questo iPhone 17 Air, però, è "eSIM only": ha abbandonato lo slot fisico per risparmiare spazio e inserire più batteria.

Ma siamo pronti a questo passaggio in Italia? È facile? La mia esperienza dice di non molto. Sono stato in due centri TIM ed entrambi hanno avuto problemi tecnici. Sono quindi partito per il mio viaggio, attivando una eSIM dati temporanea, e ho lasciato l'incarico a mia madre, una perfetta "boomer tecnologica".

La trafila da parte sua non è stata troppo complessa, ma anche il suo centro TIM aveva dei problemi. Per arrivare al QR Code finale, ho ricevuto circa 12 email per confermare la ricezione di altre email da parte di TIM. E quando, dopo questa odissea, siamo finalmente arrivati ai codici OTP, svariate volte la procedura online non è andata a buon fine con una decina di codici OTP richiesti.

Dopo 30 minuti di chiamata, ripetendo codici su codici, stavamo quasi per arrenderci, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Ho poi chiesto personalmente ai tre centri TIM visitati "quante volte potessi trasferire l'eSIM da uno smartphone all'altro", un'informazione critica per il mio lavoro. Nessuno conosceva la risposta esatta. Uno non ha saputo rispondere, gli altri due hanno affermato, erroneamente, che il trasferimento fosse limitato a due volte, quando in realtà non ci sono limiti.

Ecco, il fatto che l'eSIM non sia ancora così diffusa può essere un vero ostacolo per l'utente medio, che rischia di ricevere informazioni sbagliate e di non avere una transizione fluida al digitale.

Chiaramente, la mia potrebbe essere stata una serie di sfortunati eventi, ma è pur sempre qualcosa che potrebbe accadere anche a voi.

L'AUTONOMIA DI IPHONE AIR SORPRENDE: MA C'E' UN MOTIVO.

Sarà che tutti si sono approcciati a questo iPhone Air con una certa sfiducia sulla batteria, o sarà che il concorrente "S25 Edge" era stato una delusione, ma credo che le impressioni positive sull'autonomia che si leggono online siano frutto anche di queste basse aspettative. La realtà, infatti, le supera.

Dai test di questa settimana, l'iPhone Air ha dimostrato un'autonomia molto simile a quella di smartphone Android con batterie da 5000mAh, pur avendone quasi 2000mAh in meno.

Da utente Android storico, è quasi frustrante vedere come Apple riesca a ottimizzare così tanto i suoi prodotti. E ora non lo fa più solo con il software — con un iOS 26 sempre più pesante e un'IA on-device che consuma risorse — ma lo fa soprattutto grazie all'hardware: il già citato chip N1 e, in particolare, il nuovo modem proprietario "C1X".

Apple sta puntando tutto sulle soluzioni proprietarie e le sta integrando divinamente. Nessuno si sarebbe aspettato un modem già così performante: questo "C1X" in viaggio ci sta sorprendendo e, in molti scenari, va meglio del modem Qualcomm che trovavamo sugli iPhone 16. Il cambio di cella è istantaneo, il segnale è ottimo e consuma e scalda pochissimo.

Qualcuno potrebbe dire: "Lo producono loro, ci mancherebbe che non sia ottimizzato!". Eppure, negli anni abbiamo visto le soluzioni Exynos di Samsung e Tensor di Google che, anche dopo varie generazioni, presentavano ancora molte problematiche. I più esperti si ricorderanno anche del "Pinecone" di Xiaomi, un progetto di SoC proprietario del 2017, rivelatosi troppo complesso, costoso e non competitivo.

Tutto questo per dire che la lungimiranza di Apple ha dato i suoi frutti: una batteria sulla carta "deludente", da soli 3149 mAh, che nell'uso reale rende come una 5000mAh dei dispositivi Android (escludendo i telefoni con l'ultra-efficiente Dimensity 9400).

Il farsi i chipset in casa, inoltre, permette ad Apple di lavorare meglio sul "design" interno dello smartphone, riuscendo, ad esempio, a ottimizzare e stipare tutta l'elettronica nella parte superiore del dispositivo.

Come testimoniano i miei screenshot, durante le giornate di lavoro più intense ho spesso avuto bisogno solo di una piccola ricarica del 30-40% per arrivare a sera. E parliamo di un utilizzo folle: 5G in roaming, display quasi sempre al massimo sotto il sole cocente di Maui e trasferimento continuo di dati.

Un telefono con il Dimensity 9400, come il Vivo X200 Pro, avrebbe fatto due giorni in queste condizioni? Certo. Ma, da solo, il suo "oblò" delle fotocamere è spesso quanto questo intero iPhone Air.

Sarà sicuramente curioso vedere come reagiranno i brand cinesi a questo iPhone Air. Sarà affascinante notare come, probabilmente, riusciranno a inserire nelle stesse dimensioni e peso delle batterie al silicio-carbonio da 5000 o forse anche 6000mAh, mentre qui Apple utilizza ancora una tecnologia Li-Po più tradizionale.

Come già detto, però, non bisogna considerare solo la capacità, ma anche l'ottimizzazione. E i consumi di questo iPhone Air, specialmente sotto Wi-Fi o durante la visualizzazione di contenuti multimediali in HDR, sono a dir poco imbarazzanti per quanto sono bassi. Praticamente trascurabili.

ANCHE IL DISPLAY CON ANTIRIFLESSO AIUTA L'AUTONOMIA

Legato al discorso autonomia, c'è da considerare il nuovo trattamento antiriflesso. Se mettiamo l'iPhone Air vicino a un iPhone 16, la differenza è netta. Se lo mettiamo vicino a un S25 Ultra, invece, si nota come il suo Gorilla Glass Armor sia ancora un passo avanti rispetto al nuovo Ceramic Shield 2 di Apple.

Nonostante questo, il vantaggio è comunque evidente: come per il Samsung, non c'è più la necessità di "sparare" al massimo la luminosità per compensare i riflessi sotto il sole. Questo significa che, in esterna, la luminosità automatica può rimanere più bassa, con un notevole risparmio energetico.

Durante le lunghe registrazioni video in 4K sotto il sole, infatti, non ho ancora riscontrato la protezione termica che abbassa la luminosità, sebbene alcuni colleghi mi dicano che non sia sparita del tutto. Rispetto alla generazione precedente, è comunque un enorme passo in avanti, che si traduce in una migliore esperienza visiva e, soprattutto, in consumi energetici inferiori. Da approfondire la questione risparmio energetico con test dedicati.

Per fattori come questi, vi confermo che non si può e non si deve giudicare l'autonomia soltanto dalla capacità della batteria.

Durante il volo, ho anche notato un dettaglio: la Dynamic Island ora è posizionata leggermente più in basso rispetto agli altri iPhone. È uno slittamento minimo, ma che i più attenti noteranno. Di conseguenza, Apple ha riallineato le icone della barra di stato, lasciando, a mio gusto, un po' troppo spazio vuoto in alto. Essendo abituato a vedere l'orario più a filo con il bordo, devo ancora farci l'occhio.

L'app di Apple TV si è già adattata a questa novità, ma altre app di streaming non ancora, e potreste ritrovarvi un pezzetto di "pillola" che copre il video.

Non ho ancora menzionato che il pannello è un OLED con ProMotion (1-120Hz), ma l'ho dato per scontato. Lasceremo questi approfondimenti tecnici per la recensione completa.

LA NUOVA SELFIE CAMERA QUADRATA: CENTER STAGE

Come per i chipset di connettività, Apple ha dichiarato che anche la selfie camera deve essere un elemento essenziale e di altissimo livello, a prescindere dal modello di iPhone. Le videochiamate di lavoro e le riunioni sono sempre più frequenti, e una fotocamera frontale di qualità è ormai la base degli iPhone.

Proprio come sugli iPad, arriva quindi anche qui la tecnologia "Center Stage". Alla base troviamo un innovativo sensore quadrato da 18 megapixel con formato 1:1. Questo permette, anche tenendo l'iPhone in verticale, di scattare foto e girare video in formato orizzontale, semplicemente ritagliando una porzione del sensore.

Questa versatilità, tra l'altro, la rende un'alternativa eccellente alla fotocamera ultra-grandangolare posteriore per i creator che hanno bisogno di auto-riprendersi, offrendo una comodità senza precedenti.

Ma la vera "chicca" della tecnologia Center Stage è la possibilità di tracciare la nostra testa per tenerla sempre al centro dell'inquadratura, o di adattare il "crop" del sensore in base alle persone presenti. Lo smartphone riconosce i volti e regola l'inquadratura di conseguenza.

Questa fotocamera è stata rilasciata da poco più di una settimana, ma è già perfettamente integrata in app di terze parti come WhatsApp, dove il tracciamento del volto si attiva in automatico. Il tutto funziona divinamente e la qualità video in queste app è da leader della categoria.

Vi raccontavo, nella recensione del Vivo X200 Ultra, come quel telefono avesse i migliori sensori sul mercato, ma poi in una videochiamata su WhatsApp sembrava di guardare una registrazione VHS degli anni '90. Con Apple, questo semplicemente non accade. È così che si fa.

LA FOTOCAMERA POSTERIORE SINGOLA: PRO E CONTRO

Posteriormente, il nuovo iPhone Air ha una sola fotocamera, ma di ottima qualità: a livello di specifiche, è praticamente la stessa del modello iPhone 17 standard. Potremmo definirlo un iPhone 17 a cui è stata rimossa la lente ultra-grandangolare.

Tuttavia, pur avendo a bordo il potente chip Apple A19 Pro, non è possibile sfruttare le funzioni "PRO" come il ProRes e il ProRAW; con l'app di sistema si scatta soltanto in formato HEIC a 24 o 48 megapixel.

L'ottica da 26mm (f/1.6) nasconde però un vantaggio inaspettato: ha una distanza minima di messa a fuoco inferiore a quella dei modelli Pro. Questo permette di avvicinarsi molto di più ai soggetti, compensando di fatto la mancanza di una modalità macro dedicata. Il sensore è da 1/1.56" (più piccolo di quello da 1/1.3" dei Pro), ma la presenza della stabilizzazione Sensor-shift OIS garantisce sempre scatti nitidi e fermi. Nel video trovate alcuni scatti in notturna in aereo messi a paragone con S25 Edge.

La mancanza dell'ultra-grandangolare, in alcuni casi, è compensata dalla nuova e versatile selfie camera. E, a dirla tutta, non è una gran perdita, se pensiamo che è la fotocamera più difficile da utilizzare e quella su cui i produttori tendono a sacrificare di più la qualità.

Non sarà un campione statistico, ma non ho mai visto un mio familiare scattare una foto con l'ultra-grandangolare. È complicata da usare, soprattutto per chi ormai scatta quasi solo in verticale, formato in cui si rischia di avere metà inquadratura riempita da cieli vuoti o pavimenti insignificanti.

Anche io, che mi reputo un veterano, spesso fatico a comporre scatti validi con queste lenti. Sull'iPhone 16 Pro la usavo tantissimo per i vlog, ma ora, come si vede nel video di questo articolo, ho compensato sfruttando la nuova "Center Stage Camera" frontale.

Se la mancanza dell'ultra-grandangolare è trascurabile per me, non posso dire lo stesso del teleobiettivo. Per le mie esigenze lavorative, mi è mancato, e non poco. Spesso mi sono trovato a dover zoomare su dettagli in lontananza, come il palco di un evento. Per voi, potrebbe essere il palco di un concerto o la recita di vostro figlio a scuola.

Capisco che lo spazio fosse limitato: un teleobiettivo di qualità occupa molto più spazio di un'ultra-grandangolare. Forse, però, un sensore principale leggermente più grande avrebbe permesso di ottenere un crop digitale migliore, compensando in parte questa mancanza.

Dall'altra parte, mi sono trovato tra le mani uno smartphone in grado di registrare video fenomenali, con un autofocus preciso come quello delle migliori mirrorless Sony e con una "pasta" colore ottimamente compressa per non occupare troppo spazio.

Certo, non è l'iPhone "dei content creator", per quello c'è il Pro. Eppure, molti YouTuber con cui sto parlando qui allo Snapdragon Summit stanno rinunciando al Pro e alle sue tre fotocamere pur di avere la piacevolezza d'uso e l'esclusività dell'Air. Onestamente, il suo design unico è ancora più riconoscibile del nuovo colore arancione del 17 Pro.

So che molti non amano l'idea di comprare uno smartphone per "moda", ma questo è sempre stato uno dei punti di forza di Apple: si acquista il modello nuovo anche per mostrare di avere tra le mani qualcosa di diverso.

Potete comunque giudicare voi stessi: la qualità dei video la potete vedere nei miei reel pubblicati sui social di HDBlog dal 19 settembre in poi. Molti di voi faranno fatica a distinguerli da quelli di un iPhone Pro.

Come piccolo extra, un confronto diretto con il suo rivale, il Galaxy S25 Edge. Sulla carta, il Samsung sembra vincere: ha una fotocamera in più, 200 megapixel su quella principale per compensare l'assenza di un teleobiettivo e un sensore più grande.

La realtà dei fatti, però, ci dice che le sue foto sono peggiori, e non di poco, soprattutto appena cala la luce ed entra in azione il software. In notturna, il Galaxy S25 Edge sembra quasi un medio di gamma se paragonato all'iPhone Air.

Lo stesso vale per i video, in particolare nella gestione dell'esposizione e nella resa degli incarnati, che risultano un po' pallidi, come potete notare in alcuni spezzoni del video YouTube girati proprio con l'S25 Edge.

Nota finale su un difetto degli iPhone di precedenti generazione che non è stato ancora superato: il Lens flare e hosting. Guardate come la scritta Snapdragon viene sdoppiata e si vede sotto forma di scritta semi-trasparente verde. Un vero peccato che sia ancora così evidente sul prodotto migliore per la produzione di contenuti multimediali. Non sono pochi gli scenari dove capita di inquadrare qualcosa che può generare artefatti del genere.

PRIME CONCLUSIONI E PREZZO

Anche se dopo una settimana passata 20 ore su 24 (dannato jet lag) con un telefono in mano siamo spesso pronti a raccontarvene vita, morte e miracoli, in questo caso ho deciso di prendermi qualche giorno in più. Come vi accennavo, solo nei primi due giorni ho assistito a continue ottimizzazioni in background e al download da iCloud. Per questo reputo un po' troppo frettoloso trarre conclusioni già il giorno dopo la commercializzazione, sia per gridare allo scandalo che al miracolo. Le nuove soluzioni come il chip N1 o il modem C1X vanno provate dal vivo e a fondo, non ci sono benchmark che possono restituire tale esperienza.

Certo, per notare che l'A19 Pro viene "tarpato" sotto stress non servono giorni, basta un benchmark. Ma è inverosimile che il vostro utilizzo quotidiano sia paragonabile a un test dove tutto viene spinto al 100%.

Come detto, questi telefoni super sottili sono un insieme di svariati compromessi. Da un lato l'iPhone Air rinuncia all'audio stereo e alla porta USB-C veloce; dall'altro, l'S25 Edge non ha il MagSafe, né la nuova selfie camera quadrata, né il trattamento antiriflesso. Entrambi, però, vertono su altri punti di forza, come un'ottima struttura che li rende, paradossalmente, più resistenti di molti altri smartphone, spesso anche della stessa famiglia.

La verità è che la stragrande maggioranza delle persone che acquista dispositivi come questo, l'S25 Edge o i pieghevoli, lo fa per avere qualcosa di diverso e innovativo. E l'iPhone Air sarà, probabilmente, lo smartphone che sdoganerà la moda dei dispositivi sottili. Lo vediamo già con il "Nubia Air", che ha cercato di scimmiottarne il nome e il design, pur non essendone all'altezza.

Non so se questo iPhone Air sia un banco di prova per un futuro pieghevole o, semplicemente, il primo "concept" di come saranno tutti gli iPhone del futuro. D'altronde, proprio i MacBook e gli iPad hanno visto i loro modelli Air diventare lo standard per la maggior parte delle persone: il compromesso ideale tra esperienza, prezzo e portabilità.

Per uno smartphone i compromessi sono maggiori, ma è affascinante vedere quanto interesse ci sia e, soprattutto, quante persone stiano passando dai modelli Pro a questo Air. È il sintomo che, effettivamente, chi acquista un iPhone Pro spesso non è un vero "professionista", ma un semplice utente medio, probabilmente fan di Apple, e che oggi trova nell'Air un'esclusività e una piacevolezza d'uso ancora maggiori.

74.7 x 156.2 x 5.64 mm
6.5 pollici - 2736x1260 px 75.6 x 158.2 x 5.8 mm
6.7 pollici - 3120x1440 px 76.6 x 164.8 x 5.9 mm
6.78 pollici - 2720x1224 px

Se la mia esperienza con la batteria continuerà a essere come quella di questa prima settimana (e sperando che non si presenti un importante decadimento della batteria dopo il primo anno) — che è stata decisamente fuori dall'ordinario per intensità d'uso — è molto probabile che anche io decida di abbandonare il modello Pro per questo Air.

Tuttavia, a mio avviso, il migliore iPhone di sempre, e non scherzo, a questo giro è l'iPhone 17 standard: pesa poco più dell'Air, è potente quasi allo stesso modo ma dissipa meglio il calore, ha una fotocamera ultra-grandangolare in più e pochissime rinunce. Gli manca solo il teleobiettivo e la type-c avanzata.

Il fascino di questo Air, però, è davvero impagabile, così come la piacevolezza nell'utilizzarlo tutti i giorni; è un qualcosa che va obbligatoriamente toccato con mano. Se si ha la disponibilità economica, è l'iPhone "da provare", quello che non vi annoierà mai ogni volta che lo impugnerete, ma vi porterà ad apprezzarne ogni sua sfaccettatura, riflettendo allo stesso tempo sulle sue evidenti mancanze.

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