InfoCert, da oggi lo SPID è a pagamento: cosa cambia e le opzioni per gli utenti

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HDblog.it Jul 28, 2025 · 3 mins read
InfoCert, da oggi lo SPID è a pagamento: cosa cambia e le opzioni per gli utenti
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Come anticipato a inizio giugno, dopo Aruba, da oggi anche il servizio InfoCert ID - SPID Personale non è più gratuito ma prevede un canone annuo di 5,98 euro IVA inclusa (4,90 euro al netto). InfoCert, società del gruppo Tinexta, ha comunicato la novità ai propri clienti spiegando di aver sostenuto per dieci anni i costi del servizio per favorire la diffusione dell'identità digitale.

COME FUNZIONA IL RINNOVO E COME RECEDERE

Il rinnovo del servizio InfoCert ID - SPID Personale avverrà solo su esplicita conferma dell'utente: alla scadenza dell'identità digitale InfoCert invierà una mail con le istruzioni per procedere al pagamento del canone annuale tramite l'e-commerce aziendale. Senza questa conferma, il servizio non verrà rinnovato e l'identità digitale cesserà di funzionare.

Chi desidera interrompere definitivamente il rapporto con InfoCert può inviare una PEC all'indirizzo revoca.spid@legalmail.it o una raccomandata a/r a InfoCert S.p.A., Direzione Generale e Amministrativa, Piazzale Flaminio 1/B, 00196 Roma, utilizzando l'apposito modulo di recesso disponibile sul sito infocert.it.

Sul portale ufficiale è presente anche una sezione di supporto con FAQ, una chat online con un operatore e i riferimenti per contattare il call center al numero 049 78 49 360. È possibile consultare in qualsiasi momento le condizioni generali di contratto, che restano invariate rispetto al passato.

Nel caso in cui lo SPID venga lasciato scadere senza rinnovo, sarà comunque possibile in seguito richiederne la riattivazione seguendo la procedura di emissione prevista da InfoCert, che prevede nuovamente la verifica dell'identità.

IL QUADRO GENERALE DEI PROVIDER SPID

La decisione di InfoCert, come detto, segue quella di Aruba, che già nei mesi scorsi ha introdotto un canone di 4,90 euro più IVA dal secondo anno di attivazione. A oggi, tutti gli altri gestori mantengono la gratuità del servizio, in particolare Poste Italiane che gestisce oltre il 70% delle identità digitali attive in Italia.

La possibilità di applicare un pagamento era prevista sin dall'avvio dello SPID, nonostante fosse stato approvato un finanziamento pubblico da circa 40 milioni di euro per coprire i costi dei provider. Il decreto attuativo che sblocca i fondi è stato firmato solo a marzo 2025, dopo due anni di attesa, ma è ancora privo di esecuzione concreta. Le attuali convenzioni con i gestori scadranno a ottobre: dal 9 luglio è iniziato il periodo di tre mesi previsto per l'avvio dei negoziati sul rinnovo.

GLI OBIETTIVI DEL GOVERNO E LA CRESCITA DELLA CIE

L'identità digitale è un elemento centrale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che fissa l'obiettivo di raggiungere il 70% della popolazione dotata di credenziali entro il 2026. Attualmente in Italia sono attive circa 40,5 milioni di identità digitali, di cui oltre il 70% gestite da PosteID. Il governo, tramite il Dipartimento per la trasformazione digitale guidato dal sottosegretario Alessio Butti, punta a rinnovare le convenzioni con i provider almeno per altri due anni, ma sta investendo anche sulla diffusione della Carta di identità elettronica.

La Cie, emessa dal Ministero dell'Interno e realizzata dal Poligrafico e Zecca dello Stato, consente l'accesso ai servizi tramite codici pin e puk e può essere utilizzata anche senza lettore NFC grazie all'app CieId. Le attivazioni di CieId sono passate da 5,5 milioni di maggio 2024 a 7,3 milioni a metà maggio 2025, e il rapporto d'uso rispetto allo SPID si è ridotto da 1 a 20 a 1 a 10 nell'ultimo anno.

LE PREOCCUPAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI