Dall’Alto Adige all’Abruzzo, l’estate 2025 è affollata di turisti in quota… e di interventi del Soccorso Alpino. Ma attenzione: se lo chiamate per imprudenza o leggerezza, il conto arriva. Ed è pure salato. Guardate qui sotto quanto si paga regione per regione. Ma soprattutto come evitare spese salate a causa di imprudenze in montagna.
Come trascorrere il weekend perfetto in base al vostro segno zodiacaleEstate 2025 in montagna: con un numero crescente di escursionisti, record di soccorsi
È un’estate da record sulle Alpi italiane. Non solo per il caldo, ma per il numero crescente di escursionisti e turisti che affollano i sentieri più famosi — dal Seceda in Val Gardena alle Tre Cime di Lavaredo, passando per Campo Imperatore e le valli del Monte Bianco.
Sui social si moltiplicano i video virali di code infinite per giungere in alta quota, ma dietro l’apparenza da vacanza perfetta si cela un altro dato: nel 2024, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha effettuato oltre 12.000 interventi, spesso per errori banali, abbigliamento inadatto o percorsi scelti con troppa leggerezza. In cifre: dagli 362 interventi del 1970 a oltre 12 000 nel 2024, l'incremento degli ultimi 50 anni è di più di 3 200 %.
E qui viene il punto: chiamare il soccorso si può. Ma a volte, si paga.
Quando il Soccorso Alpino si paga (e quando no)
Le regole variano da Regione a Regione, ma il principio è chiaro: se siete feriti o malati, il soccorso è gratuito.
Se lo chiamate per imprudenza o senza reale emergenza, pagate voi.
A stabilirlo è il DPR 27 marzo 1992, secondo cui i costi sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale solo in caso di ricovero o emergenza effettiva. Il resto — soprattutto nei territori alpini — è spesso a pagamento parziale o totale.
A influire sono anche elementi come:
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Mancanza di attrezzatura tecnica adeguata
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Percorsi non autorizzati o superiori al proprio livello
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Partenze fuori orario o in condizioni meteo avverse
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Utilizzo improprio del 118.
I numeri del Soccorso Alpino: quanto costa davvero?
Ecco una panoramica dei costi nelle principali Regioni montane italiane, in caso di chiamata immotivata, mancato ricovero o comportamento imprudente:
Valle d’Aosta
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Intervento immotivato: 225 €
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Elisoccorso: 120 €/minuto
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Se ricoverati: nessun costo
Piemonte
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Costo fisso di chiamata: 120 €
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Elisoccorso: 120 €/minuto
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Squadra via terra: 50 €/ora dopo la prima
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Anche in caso di ricovero, si può pagare per imprudenza
Lombardia
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Elisoccorso: 1.500 €/ora
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Via terra: 95 €/ora
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Residenti: -30%
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Comportamento imprudente: +30%
Trentino
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Elisoccorso senza ricovero: 750 €
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Allarme immotivato: 98-140 €/minuto
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Ticket in caso di ricovero: 36,15 €
Alto Adige
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Ticket con emergenza sanitaria: 100 €
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Senza emergenza: fino a 1.000 €
Veneto
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Squadra di terra: 200 € + 50 €/ora (max 1.500 €)
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Elisoccorso: 90 €/minuto (max 7.500 €)
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Ticket standard: 25 €/minuto (max 500 €)
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Anche attività ad alto rischio (MTB, alpinismo, parapendio) possono essere soggette a costi
Abruzzo
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Intervento senza carattere sanitario: pagamento condiviso
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Aggravio in caso di comportamento imprudente
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Ancora in fase di applicazione concreta
I comportamenti da evitare durante il trekking in montagna (se non volete il conto a casa)
Il Soccorso Alpino non è un taxi, e neppure un pronto selfie di montagna. Per evitare di dover pagare (o peggio, mettere in pericolo se stessi e gli altri), basta un po’ di buonsenso. Ecco cosa fare (o meglio, non fare):
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Mai partire in infradito o con scarpe cittadine, ma sempre con abbigliamento tecnico
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Non improvvisate escursioni di 6 ore partendo alle 16
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Evitate i fuori-sentiero: sono spesso vietati e pericolosi
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Controllate sempre le previsioni meteo
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Portate acqua, cibo, giacca impermeabile e mappa offline
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Dotatevi di GPS o app come GeoResQ (gratuita per i soci CAI)
Come tutelarsi: l’unico modo per salire tranquilli è... scendere preparati
Se volete godervi la montagna senza sorprese (e senza multe), valutate anche di:
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Iscrivervi al CAI (molte coperture assicurative sono comprese)
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Usare guide alpine o accompagnatori abilitati
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Scaricare l’app GeoResQ per comunicare posizione e inviare SOS
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Fare attenzione alle indicazioni sui sentieri e non sottovalutare nulla, mai.
Detto ciò, mai esitare a chiedere aiuto se siete davvero in pericolo
Se da un lato è importante evitare imprudenze ed escursioni fuori portata, dall’altro non bisogna mai avere paura di chiedere aiuto quando ce n’è reale bisogno. Il Soccorso Alpino non è un deterrente, ma una rete di professionisti addestrati per intervenire in contesti complessi e potenzialmente fatali. Se vi trovate in difficoltà per un malore, un infortunio o condizioni meteorologiche avverse, chiamare subito il 118 o usare l’app GeoResQ può fare la differenza tra un brutto spavento e un esito ben più grave. Nessuno vi presenterà un conto se il vostro intervento sarà motivato da reali esigenze sanitarie o di sicurezza. La prudenza è fondamentale, ma lo è anche la consapevolezza che la montagna va rispettata, non temuta.