Infradito, sentieri vietati e selfie in quota: l’estate dei soccorsi in montagna si paga cara (ma c'è un modo per evitare spese)

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(La redazione di fem) Jul 24, 2025 · 5 mins read
Infradito, sentieri vietati e selfie in quota: l’estate dei soccorsi in montagna si paga cara (ma c'è un modo per evitare spese)
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Dall’Alto Adige all’Abruzzo, l’estate 2025 è affollata di turisti in quota… e di interventi del Soccorso Alpino. Ma attenzione: se lo chiamate per imprudenza o leggerezza, il conto arriva. Ed è pure salato. Guardate qui sotto quanto si paga regione per regione. Ma soprattutto come evitare spese salate a causa di imprudenze in montagna.

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Estate 2025 in montagna: con un numero crescente di escursionisti, record di soccorsi

È un’estate da record sulle Alpi italiane. Non solo per il caldo, ma per il numero crescente di escursionisti e turisti che affollano i sentieri più famosi — dal Seceda in Val Gardena alle Tre Cime di Lavaredo, passando per Campo Imperatore e le valli del Monte Bianco.

Sui social si moltiplicano i video virali di code infinite per giungere in alta quota, ma dietro l’apparenza da vacanza perfetta si cela un altro dato: nel 2024, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha effettuato oltre 12.000 interventi, spesso per errori banali, abbigliamento inadatto o percorsi scelti con troppa leggerezza. In cifre: dagli 362 interventi del 1970 a oltre 12 000 nel 2024, l'incremento degli ultimi 50 anni è di più di 3 200 %.

E qui viene il punto: chiamare il soccorso si può. Ma a volte, si paga.

Quando il Soccorso Alpino si paga (e quando no)

Le regole variano da Regione a Regione, ma il principio è chiaro: se siete feriti o malati, il soccorso è gratuito.
Se lo chiamate per imprudenza o senza reale emergenza, pagate voi.

A stabilirlo è il DPR 27 marzo 1992, secondo cui i costi sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale solo in caso di ricovero o emergenza effettiva. Il resto — soprattutto nei territori alpini — è spesso a pagamento parziale o totale.

A influire sono anche elementi come:

  • Mancanza di attrezzatura tecnica adeguata

  • Percorsi non autorizzati o superiori al proprio livello

  • Partenze fuori orario o in condizioni meteo avverse

  • Utilizzo improprio del 118.

I numeri del Soccorso Alpino: quanto costa davvero?

Ecco una panoramica dei costi nelle principali Regioni montane italiane, in caso di chiamata immotivata, mancato ricovero o comportamento imprudente:

Valle d’Aosta

  • Intervento immotivato: 225 €

  • Elisoccorso: 120 €/minuto

  • Se ricoverati: nessun costo

Piemonte

  • Costo fisso di chiamata: 120 €

  • Elisoccorso: 120 €/minuto

  • Squadra via terra: 50 €/ora dopo la prima

  • Anche in caso di ricovero, si può pagare per imprudenza

Lombardia

  • Elisoccorso: 1.500 €/ora

  • Via terra: 95 €/ora

  • Residenti: -30%

  • Comportamento imprudente: +30%

Trentino

  • Elisoccorso senza ricovero: 750 €

  • Allarme immotivato: 98-140 €/minuto

  • Ticket in caso di ricovero: 36,15 €

Alto Adige

  • Ticket con emergenza sanitaria: 100 €

  • Senza emergenza: fino a 1.000 €

Veneto

  • Squadra di terra: 200 € + 50 €/ora (max 1.500 €)

  • Elisoccorso: 90 €/minuto (max 7.500 €)

  • Ticket standard: 25 €/minuto (max 500 €)

  • Anche attività ad alto rischio (MTB, alpinismo, parapendio) possono essere soggette a costi

Abruzzo

  • Intervento senza carattere sanitario: pagamento condiviso

  • Aggravio in caso di comportamento imprudente

  • Ancora in fase di applicazione concreta

I comportamenti da evitare durante il trekking in montagna (se non volete il conto a casa)

Il Soccorso Alpino non è un taxi, e neppure un pronto selfie di montagna. Per evitare di dover pagare (o peggio, mettere in pericolo se stessi e gli altri), basta un po’ di buonsenso. Ecco cosa fare (o meglio, non fare):

  • Mai partire in infradito o con scarpe cittadine, ma sempre con abbigliamento tecnico

  • Non improvvisate escursioni di 6 ore partendo alle 16

  • Evitate i fuori-sentiero: sono spesso vietati e pericolosi

  • Controllate sempre le previsioni meteo

  • Portate acqua, cibo, giacca impermeabile e mappa offline

  • Non andate mai da soli in zone impervie

  • Dotatevi di GPS o app come GeoResQ (gratuita per i soci CAI)

Come tutelarsi: l’unico modo per salire tranquilli è... scendere preparati

Se volete godervi la montagna senza sorprese (e senza multe), valutate anche di:

  • Iscrivervi al CAI (molte coperture assicurative sono comprese)

  • Usare guide alpine o accompagnatori abilitati

  • Scaricare l’app GeoResQ per comunicare posizione e inviare SOS

  • Fare attenzione alle indicazioni sui sentieri e non sottovalutare nulla, mai.

Detto ciò, mai esitare a chiedere aiuto se siete davvero in pericolo

Se da un lato è importante evitare imprudenze ed escursioni fuori portata, dall’altro non bisogna mai avere paura di chiedere aiuto quando ce n’è reale bisogno. Il Soccorso Alpino non è un deterrente, ma una rete di professionisti addestrati per intervenire in contesti complessi e potenzialmente fatali. Se vi trovate in difficoltà per un malore, un infortunio o condizioni meteorologiche avverse, chiamare subito il 118 o usare l’app GeoResQ può fare la differenza tra un brutto spavento e un esito ben più grave. Nessuno vi presenterà un conto se il vostro intervento sarà motivato da reali esigenze sanitarie o di sicurezza. La prudenza è fondamentale, ma lo è anche la consapevolezza che la montagna va rispettata, non temuta.

La montagna è libera, ma non è gratis