Infratel ha pubblicato l’ultima, imponente mappatura delle reti fisse italiane, un lavoro che aiuterà a capire dove la connessione ad alta velocità c’è davvero e dove invece bisogna ancora intervenire. Il censimento, richiesto dal Governo, è stato effettuato secondo le direttive europee ed è fondamentale per guidare i prossimi investimenti pubblici previsti dal piano “Italia a 1 Giga”.
Al centro dell’indagine ci sono quasi 29 milioni di indirizzi civici, analizzati per capire che tipo di connessione è disponibile, con quali velocità e su quali tecnologie. Quattro gli obiettivi chiave: verificare se gli operatori hanno mantenuto le promesse fatte in passato, controllare se ci sono stati nuovi lavori di copertura (anche pianificati) da qui al 2028, capire con precisione dove sono le reti NGA (Next Generation Access: download almeno 30 Mbps) e Vhcn (Very High Capacity Network: download ad almeno 300 Mbps), e capire dove sono le reti ancora più veloci, sopra i 300 Mbps.
La mappatura tiene conto di due parametri chiave: la velocità massima potenziale e quella effettivamente raggiungibile nelle ore di punta, quando le reti sono più congestionate. Alla mappatura hanno partecipato 41 operatori, anche se non tutti sono stati impeccabili: per sette di loro, Infratel ha richiesto chiarimenti e integrazioni, poi arrivati entro fine maggio. Dei 28.740.607 civici censiti, 2.350.739 non erano presenti nelle mappature realizzate in passato.
Il censimento ha permesso di evidenziare i cosiddetti “civici scoperti”, ovvero quelli che entro il 2028 non saranno raggiunti da una rete capace di superare i 300 Mbps. In questi casi, Infratel ha anche segnalato quanto distano dalla prima rete veloce disponibile (entro 50 metri, oltre, oppure con coordinate imprecise), così da rendere più facile la pianificazione dei lavori di copertura. Con questi dati aggiornati, il Governo potrà ora decidere dove intervenire con fondi pubblici per portare internet veloce anche nelle aree più difficili, come previsto dalla Strategia per la Banda Ultralarga 2023–2026.