Inno a Babilonia: l'AI svela un testo di mille anni fa

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HDblog.it Jul 07, 2025 · 2 mins read
Inno a Babilonia: l'AI svela un testo di mille anni fa
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Provate per un attimo a immaginare le acque dell'Eufrate che portano la primavera, che dissetano i campi e saturano i canneti, facendo germogliare erbe e fiori. Immaginate praterie rigogliose coperte d'orzo, dove greggi e mandrie riposano su pascoli verdi. Non siamo di colpo diventati dei poeti o cambiato target, questa descrizione mostra un frammento della vita quotidiana e della magnificenza di Babilonia, così come appare in un antico inno di 250 versi, rimasto sconosciuto per un millennio e recentemente riportato alla luce.

Questo testo, che celebrava la maestosità di quella che un tempo era considerata la più grande città del mondo, non era un'opera d'élite, ma un componimento così popolare da essere copiato e studiato dai bambini nelle scuole dell'epoca. Proprio per questo, la sua totale assenza dalle nostre conoscenze attuali rappresentava un mistero. A colmare questo vuoto è stato il lavoro del professor Enrique Jiménez della Ludwig Maximilian University (LMU), che in collaborazione con l'Università di Baghdad ha condotto un progetto di decifrazione che segna un passo da gigante per l'assiriologia.

La chiave di volta di questa straordinaria riscoperta è stata l'applicazione di un'avanzata piattaforma basata sull'AI. Analizzando e confrontando migliaia di frammenti di tavolette d'argilla sparse in tutto il mondo, il sistema è riuscito a identificare e collegare tra loro trenta manoscritti diversi che appartenevano allo stesso inno. Questo processo, che in passato avrebbe richiesto decenni di minuzioso lavoro manuale, ha permesso ai ricercatori di ricomporre il puzzle in tempi record, restituendoci il poema nella sua interezza.

Oltre a descrivere con un lirismo raro nella letteratura mesopotamica i fenomeni naturali e gli edifici della città, l'inno offre preziose finestre sulla cultura babilonese. Emergono dettagli significativi sul ruolo sociale delle donne, molte delle quali erano sacerdotesse, e sull'atteggiamento di rispetto che gli abitanti nutrivano nei confronti degli stranieri, elementi che arricchiscono notevolmente la nostra comprensione di quella società complessa.

Questa impresa si inserisce nel più ampio progetto "Electronic Babylonian Library", che mira a digitalizzare e preservare l'inestimabile patrimonio letterario babilonese. Molte di queste testimonianze, incise in caratteri cuneiformi su fragili tavolette d'argilla, provengono dalla celebre Biblioteca di Sippar, che una leggenda vuole fosse il luogo dove Noè nascose le antiche scritture prima del grande diluvio. Oggi, le rovine di Babilonia, situate a circa 85 chilometri a sud di Baghdad, sono un sito patrimonio dell'UNESCO, e grazie a scoperte come questa, le loro pietre silenziose tornano a raccontarci la loro gloriosa storia.