Nelle scorse ore sono trapelate in Rete le (presunte, s’intende) informazioni della prossima generazione di processori consumer desktop di Intel, noti come Core Ultra 300 Series o Nova Lake-S. Un leaker generalmente molto affidabile nel mondo CPU e hardware PC ha svelato che la gamma sarà composta da almeno 7 SKU, dall’entry level Core 3 fino a un Core 9 piuttosto impressionante con la bellezza di 52 core fisici a disposizione (niente hyperthreading, però).
A quanto pare Intel adotterà una strategia a tre cluster: laddove in passato avevamo una distinzione tra P-Core ed E-Core (rispettivamente “Performance” ed “Efficienza”), qui si aggiunge un cluster a consumi ancora più bassi, definito “low power”. Se gli altri due cluster avranno un numero di core variabile, questo “LP” sarà sempre costituito da 4 core; il chip entry-level Core 3 entry level, per esempio, avrà una configurazione 4+4+4, mentre il Core 9 top di gamma 16+32+4. I cluster LP non sono una novità assoluta: li avevamo già visti in Meteor Lake, i chip Core Ultra di prima generazione per il segmento “mobile” (che naturalmente vuol dire in questo caso laptop e miniPC). E più in generale quello delle tre fasce di core è un concept molto diffuso nel mondo dei processori ARM (Snapdragon, Dimensity e compagnia bella), anche se non universale.
Come possiamo vedere qui sopra dalla tabella compilata dai ragazzi di NeoWin, avremo ben tre Core Ultra 5, due Core Ultra 3, un Core Ultra 7 e un Core Ultra 9. i TDP varieranno da 65 W (Ultra 3) a ben 150 (Ultra 7 e 9), passando per 125 W intermedi (Ultra 5). I chip supporteranno RAM con velocità fino a 8.000 MT/s, e avranno un totale di 48 piste PCIe - 32 Gen 5 e 16 Gen 4, a cui naturalmente si aggiungeranno quelle a disposizione del chipset sulla motherboard. La GPU dovrebbe essere un ibrido tra architettura Xe3 e Xe4 - la prima sarà dedicata alle operazioni grafiche, mentre la seconda gestirà il media engine e il display.
Per ora nessuna informazione su potenza, benchmark e prestazioni in generale. Possiamo dire che Intel ha bisogno di un balzo in avanti da questo punto di vista, dopo essersi concentrata molto su efficienza e radicale rivisitazione della propria filosofia e approccio alla progettazione di una CPU. È lecito dire che le ultime piattaforme hardware della società americana non sono riuscite esattamente a entusiasmare gli appassionati, lasciando un po’ il terreno libero ad AMD con i suoi Ryzen, in particolare i modelli con 3D cache, molto apprezzati nel mondo gaming.