Internet ultraveloce grazie a fibre ottiche cave: fino a 1000 volte più potenza

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HDblog.it Sep 05, 2025 · 2 mins read
Internet ultraveloce grazie a fibre ottiche cave: fino a 1000 volte più potenza
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Alla University of Southampton è stato sviluppato un nuovo tipo di fibra ottica capace di trasportare la luce attraverso minuscoli canali d’aria, invece che in un nucleo di vetro solido come avviene nei cavi attuali. Questo accorgimento tecnico riduce la dispersione del segnale e permette di trasmettere dati in modo più efficiente, su distanze maggiori e con una potenza fino a mille volte superiore rispetto alle fibre convenzionali.

Il problema principale delle fibre tradizionali è che, ogni 15–20 chilometri, metà della luce si disperde. Per mantenere il flusso di dati è quindi necessario installare stazioni di rilancio frequenti, con costi infrastrutturali elevati. Il nuovo design, invece, permette di raddoppiare quasi la distanza, arrivando a 33 chilometri prima che la perdita diventi significativa. Un dettaglio che, su scala continentale, può significare un grande risparmio economico.

Ma non è solo una questione di costi, poiché le fibre cave possono trasportare una gamma di lunghezze d’onda molto più ampia e persino impulsi di singoli fotoni visibili, indispensabili per le comunicazioni quantistiche. Questo rende la tecnologia promettente non solo per internet più veloce ed economico, ma anche per i futuri sistemi di trasmissione sicura basati su principi quantistici.

L’idea di sfruttare canali d’aria non è nuova: si sapeva già che la luce viaggia circa il 45% più veloce nell’aria che nel vetro. Tuttavia, le precedenti soluzioni erano troppo complesse o costose per essere utilizzate su larga scala. A fare la differenza è stato il lavoro decennale del ricercatore Francesco Poletti e del suo gruppo, che hanno ideato una struttura particolare: cinque cilindri più piccoli, ciascuno con due cilindri annidati, fissati al bordo di un cilindro principale. Questo schema intrappola le onde luminose solo alle lunghezze d’onda desiderate, evitando che il segnale si disperda.

La produzione resta in ogni caso una sfida notevole. Se le fibre tradizionali si ottengono stirando vetro solido, quelle cave devono conservare al loro interno minuscole cavità, che rischiano di collassare durante la fase di trafilatura. Gli ingegneri hanno trovato una soluzione pressurizzando l’interno dei canali mentre la fibra viene ridotta a un diametro di circa 100 micrometri.

La buona notizia è che la commercializzazione è già iniziata. Lumenisity, una spin-off dell’università, è stata acquisita da Microsoft nel 2022 e ora lavora alla produzione su larga scala. Se i costi scenderanno e la durabilità sarà confermata, le applicazioni potrebbero essere enormi: dalla riduzione dei nodi di ripetizione nelle reti globali, alla connessione più rapida tra data center, fino al supporto delle tecnologie quantistiche emergenti.