Invictus: l'ESA lancia lo spazioplano ipersonico a idrogeno da Mach 5

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HDblog.it Jul 18, 2025 · 1 min read
Invictus: l'ESA lancia lo spazioplano ipersonico a idrogeno da Mach 5
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La corsa globale alla tecnologia ipersonica non è più un argomento relegato ai soli circoli militari, ma rappresenta la prossima grande frontiera della mobilità e dell'accesso allo spazio. In questo scenario altamente competitivo, in cui potenze come la Cina e gli Stati Uniti stanno investendo ingenti risorse, l'Europa ha deciso di giocare un ruolo da protagonista. La risposta del continente si chiama Invictus, un nome che evoca determinazione per un programma di ricerca pionieristico, avviato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con l'azienda britannica di ingegneria e tecnologia Frazer-Nash.

L'obiettivo è sviluppare un veicolo sperimentale completamente riutilizzabile, capace di volare a velocità superiori a Mach 5, ovvero oltre 6.000 chilometri orari. A differenza dei sistemi di lancio verticali, come i razzi, Invictus è stato concepito per operare come un aereo, decollando e atterrando orizzontalmente da una comune pista.

Raggiungere e sostenere tali velocità comporta sfide tecniche estreme. Il problema principale è il calore: l'attrito generato dal volo ipersonico porta la superficie del velivolo e l'aria che alimenta i motori a temperature proibitive. Per domare questo inferno termico, il progetto si affiderà a una soluzione propulsiva rivoluzionaria: un motore a respirazione d'aria (air-breathing) alimentato a idrogeno liquido e dotato di un sistema di preraffreddamento. Questa tecnologia, come ha spiegato David Perigo, ingegnere dell'ESA e responsabile tecnico del programma, permetterà di testare l'intero sistema propulsivo in scala reale e integrato.

Il sistema di preraffreddamento non nasce dal nulla, ma sfrutta l'eredità tecnologica del motore SABRE, sviluppato dalla società britannica Reaction Engines Ltd con il supporto dell'ESA. La sua capacità, già dimostrata, di abbattere la temperatura dell'aria surriscaldata in una frazione di secondo è la chiave per il funzionamento di questo tipo di propulsione. La guida del consorzio, che include anche eccellenze come Spirit Aero Systems e la Cranfield University, ha ora dodici mesi per presentare il progetto preliminare del sistema di volo.

La visione a lungo termine, come sottolineato dai vertici dell'ESA, è quella di gettare le basi per futuri spazioplani in grado di decollare come aerei per poi raggiungere l'orbita, trasformando radicalmente il nostro accesso allo spazio.