Il giornalista di Bloomberg avvisa: "come per il primo prodotto Air di Apple quasi vent'anni fa, la maggior parte delle persone probabilmente non dovrebbe acquistarlo", dice riferendosi al MacBook Air del 2008, sottilissimo e leggerissimo, sì, ma non privo di difetti. Con lui debuttavano trackpad multitouch e disco SSD, il design era sicuramente innovativo, precursore di ciò che si sarebbe poi visto negli anni a venire, ma processore, memoria di archiviazione e numero di porte non avevano convinto, così come l'autonomia della batteria integrata.
Per non parlare del prezzo: 1.799 dollari - 1.699 euro in Italia - erano 700 in più rispetto ad un MacBook in configurazione "spinta", appena 200 in meno del più performante MacBook Pro. Insomma, allora acquistare un MacBook Air poteva rappresentare una scelta azzardata e non del tutto convincente. Con l'Air-ificazione di iPhone, come la definisce Gurman, si rischia la stessa cosa. Dal punto di vista del design sarà all'avanguardia, con il suo display da 6,6 pollici (confermato anche dalle più recenti anticipazioni) e la scocca super sottile, ma gli aspetti negativi potrebbero avere un peso maggiore rispetto a quelli positivi.
A partire dall'autonomia, proprio come accaduto per il primo MacBook Air, sino alla presenza di una sola fotocamera posteriore. Anche il prezzo rappresenterà un limite, poiché probabilmente si posizionerà tra iPhone 17 (con batteria e comparto fotografico superiori) e iPhone 17 Pro (che sarà Pro a tutti gli effetti, con superiorità dichiarata per autonomia, display, fotocamere e prestazioni). In sintesi, può lo spessore ridotto giustificare un posizionamento di prezzo del genere?
Mark Gurman ritiene che in fin dei conti MacBook Air poteva anche aver senso 20 anni fa, perché la differenza di dimensioni/volume tra questo e gli altri PC portatili era evidente. Oggi, però, gli smartphone della concorrenza - anche interna - non sono poi così distanti dal design di iPhone 17 Air. Il campanello d'allarme sono le vendite di Galaxy S25 Edge, deludenti a tal punto da convincere Samsung a ridurne la produzione.
In sostanza, per il giornalista di Bloomberg il nuovo smartphone sottilissimo di Apple creerà, sì, un effetto wow, ma di breve durata. Avrà un successo limitato, dice, superiore comunque a quello delle varianti Mini e Plus degli ultimi anni. "Ma è un obiettivo piuttosto basso".
Come giustificare allora il successo che MacBook Air ha avuto negli anni successivi, già a partire dalla sua seconda generazione? Il primo modello è servito per gettare le basi di un progetto che, nella sua evoluzione, ha portato agli Air attuali. E lo stesso potrebbe accadere anche per iPhone: non solo la versione super sottile potrebbe migliorare negli anni a venire, ma potrebbe anche fare da tester per alcune evoluzioni che magari ritroveremo sugli iPhone "standard" del futuro. "iPhone Air è un'anteprima del futuro", spiega Gurman: servirà a gettare le basi di ciò che presto diventerà la normalità, ovvero un dispositivo sottilissimo e leggerissimo che - grazie alle nuove tecnologie - sarà anche in grado di integrare una capiente batteria ed un comparto fotografico di alto profilo.
Nel medio-breve periodo, iPhone Air potrebbe facilitare lo sviluppo del primo iPhone pieghevole nel 2026 e, l'anno seguente, di un rinnovato iPhone Pro.