iPhone 18 con chip a 2nm: Apple in pole position per la nuova tecnologia TSMC

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HDblog.it Aug 28, 2025 · 1 min read
iPhone 18 con chip a 2nm: Apple in pole position per la nuova tecnologia TSMC
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TSMC si prepara a una nuova, importante transizione tecnologica. Secondo quanto riportato da DigiTimes il colosso dei semiconduttori, per facilitare il passaggio dei suoi clienti alla litografia a 2nm, intende avviare la produzione di massa già nel quarto trimestre del 2025. E come già accaduto in passato e anticipato ad inizio anno, Apple si posiziona in pole position, essendosi assicurata quasi la metà della capacità produttiva iniziale. La maggior parte dei chip sarà probabilmente destinata ai futuri processori A20 e A20 Pro, che equipaggeranno la serie iPhone 18.

Stando alla ricostruzione di DigiTimes, TSMC punta a una capacità produttiva mensile di 45.000-50.000 wafer entro la fine del 2025. Per l'anno successivo, l'obiettivo è di raggiungere quota 100.000 wafer al mese, per poi arrivare a 200.000 unità mensili entro il 2028, grazie anche all'apporto dello stabilimento in Arizona, i cui lavori di costruzione sono iniziati ad aprile.

Va sottolineato che ogni singolo wafer costerà la cifra impressionante di 30.000 dollari. Apple e Qualcomm saranno inizialmente i principali acquirenti, e altri clienti di spicco come AMD, MediaTek e Broadcom sono in attesa di poter mettere le mani su questa tecnologia all'avanguardia.

Durante la fase di produzione di prova, cominciata all'inizio dell'anno, TSMC aveva già raggiunto rese produttive del 60%. Anche se la cifra attuale non è stata specificata, è indubbiamente migliorata grazie ai progressi e all'apertura di nuove linee di produzione in diverse fabbriche a Taiwan.

La maggior parte della produzione a 2nm avverrà negli stabilimenti di Baoshan e Kaohsiung, dal momento che i nodi a 3nm e 4nm sono già completamente prenotati per tutto il 2026. Alcuni clienti, come MediaTek, inizieranno il processo di "tape-out" per i loro chip a 2nm già nell'ultimo trimestre del 2025. Il timore legato a questo progresso è ovviamente che l'aumento dei costi si ripercuota inevitabilmente sui prezzi finali dei prodotti, con il rischio di influenzare negativamente la domanda dei consumatori.