Rafael Advanced Defense Systems ha scelto la cornice del salone londinese DSEI per presentare al mondo il suo nuovo gioiello tecnologico: l’Iron Beam 450, un’arma a energia diretta che punta a ridefinire il concetto stesso di difesa aerea. Si tratta di un laser da 100 kW, il primo del suo genere a essere testato in contesto operativo, capace di neutralizzare minacce come razzi, droni, proiettili di artiglieria e persino missili da crociera con una rapidità impressionante e, soprattutto, a costi quasi nulli per ogni intercettazione.
La caratteristica che più colpisce è proprio l’aspetto economico: mentre oggi gli eserciti spendono decine o centinaia di migliaia di euro per abbattere velivoli o droni dal costo di poche centinaia, il sistema laser permette un abbattimento “a costo zero”, limitato al consumo energetico. Rafael parla di “magazzino infinito”, dal momento che non sono necessarie munizioni fisiche. A ciò si aggiunge la capacità di passare rapidamente da un bersaglio all’altro, requisito fondamentale in scenari in cui sciami di droni possono colpire simultaneamente un’area.
Dal punto di vista tecnico, il nome del sistema richiama l’apertura di 450 millimetri del laser, un netto passo avanti rispetto ai modelli precedenti come Iron Beam-M da 50 kW e 250 mm. Cuore dell’innovazione è la combinazione coerente di fasci laser e un sistema ottico avanzato che garantisce precisione e stabilità anche su bersagli in rapido movimento. L’operatività non si limita a scenari terrestri: Rafael ha già sviluppato una versione navale, segno che la strategia è quella di integrare l’arma in reti multilivello di difesa aerea e missilistica.
Durante la presentazione a Londra, il gruppo israeliano ha sottolineato come questo sviluppo non sia solo un traguardo tecnologico, ma un cambio di paradigma per la sostenibilità economica delle difese nazionali. “Le innovazioni nei laser ad alta potenza stanno cambiando l’equazione: ora possiamo garantire protezione efficace a un costo estremamente ridotto”, ha dichiarato Yoav Tourgeman, amministratore delegato di Rafael.
Il debutto, tuttavia, non è avvenuto in un contesto privo di tensioni. Gli organizzatori del DSEI hanno escluso i rappresentanti ufficiali israeliani per protesta contro le operazioni militari a Gaza, eppure ben 51 aziende dello Stato ebraico, inclusa Rafael, sono comunque presenti con i loro stand. All’esterno del centro fieristico londinese sono attese manifestazioni di protesta.