ISPRA, ecco il report sugli incendi boschivi nel 2024. L'Italia brucia di meno

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HDblog.it Jun 17, 2025 · 2 mins read
ISPRA, ecco il report sugli incendi boschivi nel 2024. L'Italia brucia di meno
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Nel corso del 2024, i roghi che hanno interessato l’Italia hanno devastato complessivamente un’area pari a 514 km², una superficie che si avvicina alla metà di quella del Comune di Roma. Di questa estensione, circa un quinto (approssimativamente 103 km², simili in grandezza all’area del Lago di Bolsena) ha coinvolto ambienti forestali.

Analizzando la composizione dei boschi colpiti, si osserva che il 46% era formato da specie sempreverdi a foglia larga, come la lecceta e la macchia tipica del bacino mediterraneo. Il 37% era costituito da latifoglie decidue, mentre il restante 14% comprendeva boschi di conifere.

Rispetto agli anni precedenti, la stagione degli incendi del 2024 ha mostrato una minore intensità in termini di superficie totale interessata. L’area colpita da incendi quest’anno rappresenta circa i due terzi della media annua registrata tra il 2018 e il 2023. Solamente nel 2018 e nel 2019 si sono registrati dati più contenuti. Rispetto al 2023, la superficie complessiva bruciata è calata del 52%, mentre quella forestale ha subito una contrazione del 34%.

Queste informazioni emergono dalle analisi (scaricabili qui) realizzate da ISPRA nell’ambito del monitoraggio dei grandi incendi boschivi e dei loro effetti sugli ecosistemi. L’obiettivo principale è fornire supporto conoscitivo aggiornato per le strategie di conservazione e recupero degli habitat naturali su scala sia locale che nazionale. Le mappature delle aree interessate sono ottenute attraverso il sistema europeo EFFIS (European Forest Fire Information System), parte del programma Copernicus Emergency, e successivamente elaborate da ISPRA con algoritmi basati su tecniche di apprendimento automatico per individuare con precisione gli ecosistemi coinvolti.

Le serie di dati raccolte da ISPRA si basano su osservazioni satellitari ad alta risoluzione e sono coerenti dal punto di vista statistico, garantendo affidabilità a livello di singola provincia, regione e Stato. Eventuali discrepanze con altre fonti derivano per lo più dall’eterogeneità dei metodi usati, come rilievi sul campo o fonti locali.

Nel 2024 si è assistito a una sensibile riduzione delle aree incendiate in Sicilia, mentre in altre zone del Sud, in Sardegna e in parte del Nord Italia la situazione è rimasta stabile o ha mostrato un lieve incremento. Al contrario, nel Centro si è registrata una decisa diminuzione.

Sedici regioni italiane su venti sono state interessate da incendi di vaste proporzioni. Sicilia, Calabria e Sardegna da sole hanno rappresentato oltre due terzi dell’intera superficie forestale nazionale colpita. Le uniche regioni risparmiate da danni significativi sono state Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto.

La provincia di Reggio Calabria risulta quella più duramente colpita, con oltre 10 km² di superficie forestale andata in fumo, pari al 41% del totale bruciato in Calabria e al 10% dell’intero dato nazionale. Anche le province di Cosenza e Nuoro hanno riportato danni importanti, rispettivamente con 9,4 km² e 8 km² di boschi incendiati.

Circa il 31% degli ambienti forestali coinvolti negli incendi si trovava all’interno di aree protette, in particolare nei confini dei siti inclusi nella rete europea Natura 2000. La maggior parte degli episodi si è verificata tra l’inizio di luglio e la metà di agosto, ricalcando in modo abbastanza fedele l’andamento medio registrato nella serie storica degli ultimi 17 anni (2006–2023).