Jensen Huang elogia le politiche USA ma avverte sul vantaggio cinese in AI

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HDblog.it May 30, 2025 · 2 mins read
Jensen Huang elogia le politiche USA ma avverte sul vantaggio cinese in AI
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Nel mondo della tecnologia, sono davvero pochi i nomi che pesano quanto quello di Jensen Huang. Il fondatore e amministratore delegato di Nvidia ha recentemente condiviso riflessioni significative durante un’intervista con Bloomberg, dove ha affrontato il delicato equilibrio tra le strategie commerciali degli Stati Uniti e l’avanzata impetuosa della Cina nel campo dell’AI. Le sue parole, pronunciate all’indomani della presentazione dei risultati trimestrali di Nvidia, riflettono una visione netta: serve una politica industriale ambiziosa per garantire il primato tecnologico americano.

Secondo Huang, la decisione degli Stati Uniti di utilizzare i dazi come leva per rilanciare la produzione interna e attrarre investimenti dall’estero rappresenta un’intuizione strategica di lungo respiro. Non si tratta solo di protezionismo, ma di un vero e proprio tentativo di riportare la manifattura tecnologica sul suolo americano, in un’epoca in cui le catene di fornitura globali si stanno ridefinendo. “Stiamo aprendo impianti, coinvolgendo partner internazionali e creando le condizioni per un ecosistema tecnologico radicato negli Stati Uniti”, ha dichiarato Huang con entusiasmo.

Altro punto chiave è stata l’abrogazione della cosiddetta "AI Diffusion Rule", una normativa che limitava l’export di tecnologie AI avanzate. Per Huang, non è il momento di trattenere l’innovazione all’interno dei confini nazionali, ma di espandere l’influenza delle soluzioni tecnologiche statunitensi nel mondo. “Se vogliamo che l’AI globale cresca sulle fondamenta americane, dobbiamo agire ora,” ha spiegato.

Tuttavia, le difficoltà non mancano. Le restrizioni imposte all’export verso la Cina stanno costando caro a Nvidia, che in passato contava il mercato cinese tra i principali per la vendita dei suoi chip. Si stima che l’azienda possa perdere fino a 8 miliardi di euro in un solo trimestre a causa di questi vincoli. E nonostante l’ottima accoglienza del nuovo chip Blackwell, le limitazioni operative pesano.

Huang ha messo in guardia sulla velocità con cui i concorrenti cinesi, in particolare Huawei, stanno colmando il divario tecnologico. Il nuovo chip AI del colosso cinese sarebbe ormai in grado di eguagliare le prestazioni del chip H200 di Nvidia, uno dei più avanzati fino a poco tempo fa. “Le loro capacità sono cresciute, sono diventati avversari molto forti,” ha ammesso Huang, spiegando che Nvidia non è più in grado di ridurre ulteriormente le prestazioni dei chip per aggirare i blocchi all’export: ogni nuova versione destinata alla Cina dovrà passare per l’approvazione del governo americano.