Il documento condiviso lunedì aveva fatto preoccupare tutti: apparentemente, la storia di Kodak era giunta al suo atto finale. L'azienda fotografica fondata 133 anni fa non ha fondi per pagare i circa 500 milioni di dollari di debiti in scadenza, il che ha suscitato dubbi sulla sua capacità di continuare a operare.
Che Kodak sia in crisi è un fatto, ma il resto – lascia intendere un portavoce – è mera speculazione. Insomma: Kodak non chiuderà i battenti. Il riassunto è: "troveremo una soluzione".
"La dicitura 'going concern' nel 10-Q di Kodak è essenzialmente un'informativa obbligatoria, poiché il debito di Kodak scade entro 12 mesi dalla presentazione", ha dichiarato a The Verge Denisse Goldbarg, CMO e responsabile delle vendite EAMER di Kodak.
Un po' di premesse: il "10-Q" è il documento contabile che tutte le aziende quotate negli USA devono inviare alla SEC (Securities and Exchange Commission) ogni trimestre. Una specie di bollettino di salute aziendale, contenente il bilancio, il commento del management su risultati e prospettive, dettaglio di eventuali rischi o incertezze e aggiornamenti su cause legali, debiti, operazioni straordinarie…