Quella per la supremazia nel campo delle AI è una sfida senza fine, che richiede attenzione e investimenti costanti. Lo sostiene il N.1 di NVIDIA Jensen Huang, che ha esortato i legislatori statunitensi a non lasciare campo libero alla Cina. Intervenuto al Hill & Valley Forum di Washington DC, Huang ha sottolineato che per guidare la rivoluzione dell’AI non basta innovare: è necessario formare, riqualificare e coinvolgere ogni lavoratore, affinché la tecnologia diventi parte integrante del tessuto produttivo americano.
Huang ha tracciato un parallelo tra l’attuale trasformazione legata all’AI e le precedenti rivoluzioni industriali, ricordando come gli Stati Uniti abbiano vinto in passato grazie alla rapidità nell’adottare acciaio ed energia. Ora, secondo il fondatore di Nvidia, serve la stessa determinazione nell’adottare l’intelligenza artificiale, evitando il timore della sostituzione del lavoro umano. “Questa è una partita infinita,” ha dichiarato, “e per vincerla bisogna essere dentro il gioco, non restarne ai margini”.
Dall'altra parte del campo di gioco c'è la Cina che, nonostante i limiti all'importazione dei chip avanzati, sta dando filo da torcere alle aziende americane. Oggi, segnala Huang, il 50% dei ricercatori nel campo delle AI è cinese: "un fattore che gli USA devono tenere a mente quando pensiamo alle regole del gioco", spiega.
In una recente intervista Fox News Business, il N.1 di NVIDIA aveva spiegato di essere ottimista sul futuro del settore, sostenendo che l'AI gestirà presto dal 20% al 40% dei lavori a livello globale. Un pronostico che va letto alla luce del calo demografico globale e del concretissimo rischio che l'economia, nell'immediato futuro, debba affrontare una forte carenza di manodopera.
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