L'ennesimo metodo genitoriale: FAF0, ovvero il fragile confine tra autonomia e totale disimpegno

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(La redazione di fem) Oct 16, 2025 · 2 mins read
L'ennesimo metodo genitoriale: FAF0, ovvero il fragile confine tra autonomia e totale disimpegno
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Negli ultimi mesi, tra genitori e social, si parla molto del cosiddetto metodo FAFO, che è l'acronimo brutale di “Fucking Around and Find Out. Letteralmente, "fare cazz***e e vedere che succede". Il principio quindi di questo "metodo" genitoriale è semplice: lascia che tuo figlio, tua figlia, faccia le sue scelte, anche quelle sbagliate, e che impari dalle conseguenze.

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Niente paracadute, niente “fai attenzione che cadi”, niente recupero dell’errore da parte dell’adulto/a. Una filosofia che promette di formare bambini e bambine nel nome dell'autonomia, capaci di cavarsela, in un’epoca in cui molti adolescenti sembrano soffocati da ansia e ipercontrollo (però poi gli sta bene quando mamma e papà prendono le loro difese davanti al prof che mette le note).

il lato distorto del "gentle parenting"

Nel contesto educativo il metodo FAFO è stato definito come il lato oscuro del "gentle parenting" (che già è un metodo che secondo molte persone crea mostri). Sarebbe una filosofia genitoriale basata sull’autonomia radicale del bambino, della bambina o dell’adolescente. L’idea centrale è che l’apprendimento più profondo avvenga solo attraverso l’esperienza diretta, anche (e soprattutto) quando comporta errore, fatica o frustrazione, dolore.

In pratica, il genitore o l’educatore / educatrice rinuncia a intervenire preventivamente: non dà consigli, non impone regole rigide, non “salva” il bambino o la bambina da errori prevedibili. Semmai osserva ma non protegge e lascia che la realtà stessa insegni le sue lezioni.

Un esempio concreto potrebbe essere che un bambino dimentica la giacca a scuola e, sequendo il metodo FAFO, il genitore non torna indietro a prenderla né lo rimprovera. Il piccolo sentirà freddo il giorno dopo e imparerà, da sé, a ricordarla.

Va detto che il metodo FAFO non è un codificato e si tratta quindi di una tendenza culturale: i suoi detrattori lo vedono come il segnale di una rinuncia all’educazione attiva. Chi lo apprezza vede il metodo FAFO come una boccata d’aria fresca dopo l'ondata di genitorialità elicottero o spazzaneve e di adulti che si sostituiscono ai figli in ogni decisione.

Il richiamo all’esperienza diretta quindi piace perché risponde all’esigenza di restituire ai ragazzi e alle ragazze il diritto di sperimentare e sbagliare. Ma l’idea che basti lasciarli “fare e scoprire” per crescere individui forti è ingenua, se non addirittura pericolosa.

si stava meglio quando non c'erano "metodi genitoriali"?

Il metodo FAFO rischia di diventare una giustificazione elegante per una nuova, e legittimata, forma di assenza genitoriale. Non sarebbe quindi un gesto di fiducia, ma una scusa modaiola per annunciare la propria rinuncia. In nome dell’autonomia, l’adulto si ritira, confondendo la libertà con il disimpegno.

Chi cresce invece ha bisogno di un adulto che osservi, accompagni, e – quando serve – contenga. Anche per evitare incidenti. L’autonomia non è una caratteristica personale che nasce nel vuoto di una infanzia trascorsa senza indicazioni ma al contrario, si costruisce dentro una relazione, fatta di presenza e negoziazione di confini.