L'essere umano non è programmato per questo caldo: tra farmaci e falsi miti, una guida per la salute mentale

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(La redazione di fem) Jul 03, 2025 · 4 mins read
L'essere umano non è programmato per questo caldo: tra farmaci e falsi miti, una guida per la salute mentale
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La sensazione è quella di impazzire: il caldo rovente non è ciò per cui l'essere umano è stato progammato e secondo alcuni studi tra un paio di generazioni il corpo umano si sarà modificato in modo da adattarsi anche alle temperature più estreme. Nel frattempo, c''è un tema reale di salute mentale pubblica: per esempio i falsi miti attorno all'uso degli psicofarmaci e la tendenza a sospenderli in autonomia per timore di effetti collaterali che, però, non ci sono. 

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caldo anomalo e salute mentale

A Roma il termometro ha sfiorato i 41 gradi, a Firenze si è toccata quota 42 e al Nord, Milano e Bologna hanno registrato picchi record sopra i 38. Secondo l’Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (ISAC) e il Cnr giugno 2025 è stato il secondo mese più caldo degli ultimi 70 anni, con una media di +2,7°C rispetto alla norma del trentennio 1991–2020. Ma il dato più inquietante non è solo quello assoluto: è la costanza. Il caldo non è più un picco improvviso, è diventato una presenza insistente.

Un nuovo capitolo climatico, insomma, che sembra ignorare le stagioni. Il cambiamento climatico non è più una previsione da conferenze ONU o grafici IPCC: è la quotidianità che si suda sulla pelle. E il corpo umano, semplicemente, non è progettato per reggere tutto questo. La termoregolazione – quel sofisticato equilibrio tra calore prodotto e dissipato – è sotto pressione, soprattutto nei contesti urbani, dove l’asfalto trattiene il calore e le notti non rinfrescano mai davvero.

Ma cosa succede, oltre alla stanchezza fisica e al bisogno compulsivo di farsi un bagno o dell'aria condizionata (per chi ce l'ha)? Il caldo può toccare anche la mente? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Stefania Russo, medico psichiatra, che ha accettato di guidarci in un’esplorazione meno scontata ma necessaria: quella tra caldo estremo e salute mentale.

“Le alte temperature peggiorano l’umore di chiunque. È un dato semplice, ma spesso ignorato. Le nostre funzioni centrali non sono regolate per funzionare con questo caldo: il che significa irritabilità, mancanza di sonno e funzionamento compromesso". Il punto cruciale è allora l’adattamento evolutivo. “I nostri pronipoti potrebbero sviluppare meccanismi fisiologici per adattarsi al caldo estremo", ipotizza. Ma intanto la vasodilatazione, per esempio, può interferire provocando cefalee o un aumento delle emicranie nei soggetti predisposti.

falsi miti sugli effetti collaterali degli psicofarmaci

Tra i temi spesso circondati da allarmismi mediatici c’è quello dei farmaci psichiatrici e del caldo. La dottoressa Russo chiarisce subito un punto: “Non c’è alcuna interferenza significativa tra psicofarmaci e temperature alte. L’unica eccezione riguarda alcuni antidepressivi, in particolare quelli più datati – usati sempre meno – che potevano influenzare direttamente la regolazione della temperatura centrale. Quelli moderni, invece, al massimo aumentano la sudorazione. È un effetto collaterale sgradevole, certo, ma nella maggior parte dei casi gestibile e tollerabile".

E aggiunge: “È importante non cedere al panico o al sensazionalismo. La sospensione improvvisa degli psicofarmaci è fortemente controindicata perché, quella sì, può causare sintomi da sospensione anche molto gravi. Il consiglio, sempre, è parlarne con il proprio specialista". Falsi miti come questo sono legati al forte e persistente stigma che aleggia attorno alla cura della salute mentale.  "Assistiamo spesso a un’iperrappresentazione degli effetti collaterali che scoraggia inutilmente l’assunzione di alcuni farmaci”. Ma il caldo “fa impazzire”, come si sente dire spesso d’estate?,

il caldo non fa "impazzire" in senso clinico (ma somiglia all'ansia)

No, il caldo non fa impazzire". Questa è una narrazione un po’ folkloristica, "Nella popolazione generale può certamente aumentare l’irritabilità, disturbare il sonno, ma non porta a squilibri mentali gravi. E non solo", aggiunge la psichiatra, "La combinazione di vasodilatazione, riduzione della pressione e aumento della frequenza cardiaca possono produrre sintomi simili a quelli dell'ansia. Chi soffre di ansia, di conseguenza, potrebbe percepirli più intensi".

Ma parlando di disturbi in senso clinico, l’unico davvero influenzato dalla stagionalità è il disturbo bipolareNei mesi estivi si possono in effetti notare aumenti delle fasi maniacali, in quelli invernali si registrano più fasi depressive ma si tratta di persone a cui il disturbo è stato abbondantemente diagnosticato. A incidere sull'umore oltretutto non è il calore ma la variazione dell'esposizione alla luce solare”, spiega Russo.

L’esposizione alla luce solare inoltre sembra avere effetti positivi sull’umore in molte persone. Il caldo, d'altro canto, stanca, innervosisce, disidrata. Ma non ci destabilizza psicologicamente in modo clinico, almeno non nella maggior parte dei casi. Eppure, resta un fatto ineludibile: temperature così alte non sono neutre per l’essere umano, né per il suo corpo, né per la sua psiche