L'Europa si assicura un futuro in orbita con Blue Origin

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HDblog.it Jun 24, 2025 · 3 mins read
L'Europa si assicura un futuro in orbita con Blue Origin
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Con la Stazione Spaziale Internazionale prossima al pensionamento, l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sigla un'intesa strategica per garantire all'Europa un accesso continuo all'orbita bassa terrestre, puntando sulla futura stazione commerciale Orbital Reef.

L'era della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il laboratorio orbitante che per decenni ha rappresentato l'avamposto dell'umanità nello spazio, si avvia verso la sua conclusione. Entro la fine di questo decennio, la maestosa struttura sarà deorbitata in modo controllato, un'operazione complessa che la vedrà inabissarsi in una zona disabitata dell'oceano. Questo evento imminente apre una fase completamente nuova per le attività umane in orbita bassa, un futuro dominato non più da singole, grandi stazioni governative, ma da un ecosistema di piattaforme commerciali private. In questo scenario in rapida evoluzione, l'Europa non intende rimanere a guardare e, attraverso l'Agenzia Spaziale Europea, sta compiendo passi decisi per assicurarsi un ruolo da protagonista.

Il fulcro di questa nuova strategia europea è un importante accordo, siglato sotto forma di Memorandum d'Intesa (MoU), che lega l'ESA all'azienda aerospaziale di Jeff Bezos, Blue Origin, e al colosso europeo Thales Alenia Space (una joint venture tra Thales e Leonardo). L'intesa, annunciata durante il Paris Air Show, apre la porta a una stretta collaborazione per lo sviluppo e l'utilizzo di Orbital Reef, l'ambizioso progetto di stazione spaziale commerciale di Blue Origin. L'obiettivo è chiaro: garantire che le future esigenze di ricerca e commerciali del vecchio continente possano trovare una "casa" nello spazio, in linea con i requisiti definiti dall'ESA.

Orbital Reef è stata concepita come un vero e proprio "parco commerciale multiuso" in orbita. Molto più di un semplice laboratorio, il progetto mira a creare un ambiente versatile in grado di ospitare le attività più disparate: dalla ricerca scientifica di frontiera alla produzione industriale in microgravità, fino a nuove frontiere come il turismo spaziale e persino la realizzazione di produzioni cinematografiche. La stazione è progettata per accogliere inizialmente fino a sei persone, con la possibilità di espandersi per ospitarne più di dieci.

L'accordo non si limita a prenotare un posto per l'Europa. Si studierà attivamente la possibilità di inviare su Orbital Reef carichi utili e, soprattutto, astronauti europei. Un aspetto cruciale dell'intesa riguarda il coinvolgimento diretto dell'industria europea. Si valuteranno potenziali contributi hardware, che potrebbero spaziare da sottosistemi essenziali fino alla fornitura di interi moduli abitativi o scientifici, consolidando così il ruolo di aziende come Thales Alenia Space nella catena del valore della nascente economia spaziale. Inoltre, l'accordo esplora la possibilità di utilizzare futuri servizi di trasporto commerciale europei, sia per l'equipaggio che per il cargo, per collegare la Terra alla stazione, incentivando così lo sviluppo di una capacità di lancio autonoma e competitiva in Europa.

L'ESA sta già accumulando preziosa esperienza attraverso le missioni di astronauti privati verso la Stazione Spaziale Internazionale. Ne sono un esempio la missione Ax-3, che ha visto a bordo lo svedese Marcus Wandt, e la futura missione Ax-4, per la quale è previsto il coinvolgimento del polacco Sławosz Uznański-Wiśniewski. Queste missioni di breve durata si rivelano particolarmente efficaci, poiché consentono agli astronauti di concentrarsi quasi esclusivamente sulla ricerca scientifica, massimizzando i risultati ottenuti in microgravità senza essere oberati dai compiti di manutenzione tipici degli equipaggi di lunga permanenza. L'agenzia sta inoltre diversificando le sue opzioni, come dimostra un accordo simile siglato in precedenza con Vast, un'altra azienda privata impegnata nello sviluppo della propria stazione commerciale, Haven-1.