L'Italia è penultima al mondo nella comprensione dell'AI

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HDblog.it Aug 01, 2025 · 1 min read
L'Italia è penultima al mondo nella comprensione dell'AI
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Un recente report FragilItalia, realizzato da Area Studi Legacoop e Ipsos, offre una fotografia, non tra le più rosee, del livello di comprensione dell’intelligenza artificiale in Italia. L’indagine, condotta su oltre 23.000 persone sotto i 75 anni in 30 Paesi dei cinque continenti, rivela che solo un italiano su due dichiara di avere una buona comprensione su cosa sia effettivamente l’AI. Il dato in questione pone il nostro Paese al penultimo posto della classifica globale, superando solo il Giappone, che si ferma al 41%. La media mondiale, invece, si attesta al 67%, con un distacco di ben 17 punti percentuali rispetto all’Italia.

In cima alla classifica per comprensione dell’AI ci sono Indonesia (91%), Thailandia (79%) e Sudafrica (77%). All’interno dell’Unione Europea, la Spagna raggiunge il 66%, mentre Francia e Germania si fermano entrambe al 59%.

C’è però un altro dato da sottolineare: migliora leggermente la posizione del nostro Paese per quanto riguarda la conoscenza di prodotti e servizi basati su AI. Qui il 46% degli italiani ritiene di avere dimestichezza con tali tecnologie, una percentuale che colloca il Bel Paese a metà classifica, appena 6 punti sotto la media globale (52%). Inoltre, il 53% degli intervistati ritiene che i prodotti e i servizi con AI offrano più vantaggi che svantaggi (media globale 56%).

Nonostante i limiti nella comprensione, la presenza dell’AI nella quotidianità è sempre più rilevante. Il 90% degli italiani dichiara di percepire un impatto notevole dell’innovazione tecnologica sulle modalità di informazione, seguito dall’influenza sulla vita pratica (72%), sui viaggi (66%), sulle relazioni sociali (64%) e sul lavoro (59%). Per i giovani under 30 e i laureati, questa percentuale sale rispettivamente al 75% e 71%.

Alla luce di questi dati, il presidente di Legacoop Simone Gamberini sottolinea:

L'AI è rivoluzione silenziosa ma vorticosa. Non basta il solo mercato, serve regolazione pubblica. Stiamo investendo sulla formazione di competenze adeguate e per favorire il trasferimento dell'innovazione alle imprese.