Allora… Lo so che Rick Dufer è cadutissimo ultimamente, ma, quando parla di zombificazione anziché di altri fatti che ora nemmeno voglio menzionare, ha ancora ragione da vendere; e invece la dà in giro gratis, tipo cosa faccio io ogni giorno, che non è poco. In questo video (che è di 2 settimane fa, ma a me è arrivato per qualche motivo solo ieri o l’altro ieri; pazienza, non è da buttare) il signorotto ha fatto una sorta di esperimento che ok, è completamente personale, e sicuramente a livello scientifico lascia il tempo che trova, ma è comunque interessante e realissimo!!! (E pauroso.) 😱
- Ho sperimentato la BREVITÀ su di Me: ecco quanto mi ha fatto MALE: https://www.youtube.com/watch?v=JTjd0VT_FVk
- La brevità è il tuo peggior nemico: esperienza, ragionamento, intrattenimento: https://dailycogito.substack.com/p/la-brevita-e-il-tuo-peggior-nemico
Da virtuoso millennial (credo?) che non si è mai fatto corrompere da quella parte dannosa della modernità, lui è uno che ancora legge, scrive, fa le cose… in sostanza, non passa le giornate nello scrollrotting. Ebbene, a settimane alternate, una sì e una no — che alla fine sono terminate un po’ prima del voluto, perché l’esperimento lo stava uccidendo dentro — ha deciso di sottoporsi agli standard moderni di passaggio del tempo tramite dispositivi smart connessi ad Internet, e… ha, malamente e inequivocabilmente, accusato gli effetti del famoso brainrot. Spaventoso!!! ☠️
Nel video (e nell’articolo di testo) spiega meglio i dettagli, ma la sostanza è che, durante le settimane di “brevità”, ha eliminato il più possibile dalle sue giornate (non completamente, perché comunque il suo lavoro glielo impedisce) tutte quelle attività intellettuali decentemente stimolanti per il cervello, sostituendole con alternative più o meno comparabili più moderne, tragicamente più corte, evanescenti, rapide, con minore sostanza per unità atomica di contenuto; quindi, video corti e mai più lunghi (e qui io non riuscirei neanche volendo), solo FIFA come videogiochi (…e si vergogna di ammetterlo, tant’è che lo dice esplicitamente solo una volta, e per il resto resta vago, lol!), e informazione tramite Instagram anziché siti e notiziari (bleah!). 😳
I risultati, a suo dire, sono andati dal fatto magari leggero e quasi impercettibile di non ricordare i contenuti brevi appena poco tempo dopo averli consumati, o comunque non riuscire a pensarci molto a riguardo… al decisamente più problematico avere un offuscamento mentale generale, un declino della capacità di concentrazione, nonché di capacità cognitive che ne hanno bisogno, come la scrittura! Ovviamente, queste sono le sue percezioni e le sue misure… ma non fatico affatto a credere che questo sia oggettivamente cosa accade ad un essere umano con quoziente intellettivo nella norma se ci si sottopone ad una simile tortura; e la cosa peggiore è che, ormai, un sacco di gente subisce esattamente questo senza nemmeno accorgersene, perché è diventato normalità. 🦄
Il brainrot, purtroppo, è reale, e i danni che fa a chi non lo sa sono subdoli quanto grevi, quindi bisogna fare attenzione… e questo lo sapevo già. L’unica cosa di cui però ancora non mi capacito è la generale fragilità degli stupidi neurotipici a confronto con la mia supremazia autistica (Asperger), perché io sono non solo allergica al brainrot e al pensare non abbastanza (anzi, penso sempre troppo, e questo mi porta altri grandi problemi, lo sappiamo…), ma questi robini proprio non mi attirano. I socialini corti di ‘sto cazzo mi scocciano, come se non riuscissero mai davvero a violare il mio cervello — si, anche la famigerata infallibile arma di controllo mentale cinese nota come TikTok; la provai eoni fa, ma smisi di aprirla dopo giorni, anche se inizialmente era divertente… — quando mi capitano memini stupidi e corti devo ogni volta elaborare grossi pensieri a riguardo, e, se in un giorno non faccio nulla di sufficientemente stimolante intellettualmente, mi sento male; il gen-Z-rotting col telefono in mano mi è completamente impossibile, insomma, e allora meglio così… Coloro che hanno un cervello più fragile poiché non appartenenti ad una variazione speciale della specie umana, tuttavia, facciano attenzione. 🙊
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