La Medicina di genere potrebbe rivoluzionarsi grazie all'Ai ma servono mani (e prospettive) per guidarla

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(La redazione di fem) Sep 08, 2025 · 3 mins read
La Medicina di genere potrebbe rivoluzionarsi grazie all'Ai ma servono mani (e prospettive) per guidarla
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Sappiamo bene che per secoli la medicina ha guardato l’umanità con un occhio solo, scegliendo come modello esclusivo il corpo maschile adulto medio, bianco e conforme. Un paradigma tanto radicato da sembrare praticamente naturale, ma che ha lasciato in ombra l’esperienza femminile, relegandola a nota a margine (quando non a patologia).La buona notizia è che quel silenzio si sta incrinando: una rivoluzione culturale e scientifica è già in corso ed è in corso in Italia dove gli studi dedicati alla salute dei corpi femminili sono triplicati negli ultimi anni.

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Ed è merito anche dell'avanzata nel settore hi-techanch'esso storicamente plasmato da un immaginario maschile – che oggi si accorge del valore dell’innovazione applicata alla medicina di genere.

E sì: sappiamo anche che non è tutto oro quello che luccica. Dietro i bagliori del progresso digitale si nascondono ancora vecchi pregiudizi travestiti da algoritmi: la tecnologia insomma non è un oracolo imparziale ma lo specchio delle mani che la programmano.

Ma arriviamo al punto. Le ginecologhe della Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano – Veronica Boero, Giulia Emily Cetera, Giussy Barbara insieme a Roberta Gualtierotti, docente di medicina di genere – lo ricordano con chiarezza, che la sfida non è soltanto adottare strumenti sempre più sofisticati ma anche capire per chi questi strumenti funzionano davvero.

FemTech: tra glamour e lacune, una parola che circola da tempo

Per esempio, parliamo di FemTech: app, dispositivi indossabili, piattaforme digitali pensate per la salute del corpo femminile. Un mercato che cresce a ritmo vorticoso e che non disdegna testimonial hollywoodiane come Gwyneth Paltrow. Ma c'è un "ma": dietro il luccichio delle copertine rimane il buco nero del Women’s Health Gap, il divario che ha a lungo permesso che l’attenzione medica privilegiasse uomini conformi e giovani.

È un vuoto che non può essere colmato soltanto da un’app, per quanto sponsorizzata e patinata: innovare significa anche saper disinnescare i bias culturali, quelli che non si vedono ma che continuano a scrivere il codice invisibile della disuguaglianza. L’intelligenza artificiale potrebbe essere in effetti la svolta con la S maiuscola: promette diagnosi rapide e terapie personalizzate, ma nella realtà i dati su cui si addestra raccontano spesso una storia parziale.

Radiografie, ecografie, TAC analizzate con software sofisticati possono restituire risposte sorprendenti, ma se il dataset è stato costruito su corpi maschili, i risultati rischiano di tradire proprio chi avrebbe più bisogno di nuove soluzioni.

Neppure i giganti tecnologici allora sono immuni dalle “allucinazioni” dei loro algoritmi. Per questo la medicina conserva un tratto irriducibile: la responsabilità etica, l’empatia, l’intuizione clinica. Una macchina può contare cellule, ma non può misurare, per esempio, il peso di una paura.

Microtecniche, sex toys e "biancheria intima intelligente"

Un esempio luminoso è la laparoscopia, che ha rivoluzionato la ginecologia con micro-incisioni, recuperi rapidi e meno dolore. In questo caso la tecnologia diventa gentile, quasi discreta, e con l’aiuto dell’AI guadagna precisione senza perdere delicatezza. Le nuove frontiere però non si fermano al bisturi: applicazioni per il ciclo mestruale, dispositivi contro il dolore mestruale, persino biancheria “intelligente” mostrano come il quotidiano possa intrecciarsi con l’innovazione.

Alcuni strumenti funzionano, altri illudono. Ma dietro ogni gadget c’è una questione più ampia: il dolore mestruale, per esempio, non andrebbe soltanto attenuato ma indagato, per non ripetere la lunga invisibilità che ha circondato patologie come l’endometriosi. E persino la sessualità – per troppo tempo esclusa dalla medicina – oggi trova spazi di esplorazione tecnologica. Sex toys connessi, applicazioni per il benessere intimo: un universo che non riguarda solo il piacere ma la salute, il riconoscimento di un corpo che merita ascolto e libertà.