La nuova immagine del James Webb ci mostra l'alba dell'Universo

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HDblog.it Aug 06, 2025 · 2 mins read
La nuova immagine del James Webb ci mostra l'alba dell'Universo
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Da sempre, l'umanità alza gli occhi al cielo notturno interrogandosi sulle proprie origini e su quelle del cosmo. Oggi, grazie a strumenti di ultima generazione non ci limitiamo più a guardare, ma possiamo letteralmente viaggiare indietro nel tempo. Il protagonista di questa incredibile esplorazione è il James Webb Space Telescope (JWST), che con il suo sguardo sensibile alla luce infrarossa sta superando i limiti del suo illustre predecessore, il telescopio spaziale Hubble.

Recentemente, Webb ha puntato i suoi specchi dorati verso una delle regioni di cielo più iconiche e studiate della storia dell'astronomia: il Campo Ultra Profondo di Hubble (Hubble Ultra Deep Field). È come tornare in un luogo familiare, ma con occhi completamente nuovi, capaci di percepire dettagli prima invisibili.

L'immagine originale di Hubble, un mosaico di osservazioni raccolte nel tempo, ci aveva già mostrato circa 10.000 galassie in una porzione di cielo grande meno di un decimo del diametro della Luna piena. Era uno sguardo vertiginoso nell'abisso cosmico. Webb, tuttavia, è stato progettato proprio per spingersi oltre. La luce proveniente dalle galassie più antiche e distanti, a causa dell'espansione dell'Universo, viene "stesa" verso lunghezze d'onda infrarosse, uno spettro in cui Hubble è meno performante. La nuova osservazione, parte del progetto JADES (JWST Advanced Deep Extragalactic Survey), si è concentrata su una sezione di questo campo celeste, rivelando la presenza di oltre 2.500 galassie.

Questa nuova immagine, frutto della combinazione dei dati della Near-Infrared Camera (NIRCam) e della Mid-Infrared Instrument (MIRI), è un capolavoro di tecnica e pazienza. Basti pensare che per ottenere i dati con uno solo dei filtri di MIRI è stato necessario un tempo di esposizione totale di 41 ore. Poiché l'infrarosso è invisibile all'occhio umano, l'immagine viene presentata in falsi colori, dove ogni tonalità racconta una storia. Le centinaia di galassie rossastre sono o galassie in piena fase di formazione stellare, la cui luce è oscurata da dense nubi di polvere, oppure galassie molto evolute, popolate da stelle più vecchie e fredde. I piccoli puntini di un bianco-verdastro, invece, sono gli oggetti più affascinanti: galassie lontanissime, che vediamo come erano durante il primo miliardo di anni di storia cosmica. Le galassie più grandi, di colore blu e ciano, sono invece oggetti relativamente più vicini a noi.

Sebbene questa immagine non abbia infranto il record assoluto della galassia più distante mai osservata, il suo valore scientifico è immenso. Ogni punto di luce è un pezzo del puzzle cosmologico che gli scienziati stanno cercando di comporre. Analizzando questi dati, gli astronomi sperano di trovare risposte a domande fondamentali: come si sono formati i buchi neri supermassicci al centro delle galassie? Quali processi hanno dato il via alla nascita delle prime strutture cosmiche? Quando è avvenuto il picco di formazione stellare nell'Universo? L'indagine è appena iniziata e ogni nuova immagine del Webb è una pagina che si aggiunge al grande libro della storia del nostro Universo.