La campagna è stata creata dallo youtuber Ross Scott e mira a contestare la legittimità della decisione degli editori di interrompere il supporto per i giochi che i clienti hanno già acquistato. In particolare, afferma che un numero sempre maggiore di videogiochi vengono venduti come beni senza data di scadenza, ma sono progettati per essere ingiocabili non appena termina il supporto da parte dell'editore. Scott sostiene che la pratica sia "una forma di obsolescenza programmata e non solo è dannosa per i clienti, ma rende di fatto impossibile la conservazione. Inoltre, la legalità di questa pratica è in gran parte inesplorata in molti paesi".
Sono state proposte diverse soluzioni per fare in modo che un titolo sopravviva all'abbandono, e che sia lasciato in uno stato quantomeno giocabile, ad esempio con la possibilità di creare server privati in caso di videogiochi online (come Knockout City, ad esempio), o garantire il funzionamento offline per quei titoli che prevedono entrambe le modalità. La questione si è fatta via via più pressante proprio a causa dell’elevato numero di chiusure e cancellazioni di titoli online. In pratica, quando lo sviluppatore decide di disattivare i server dedicati, i giocatori restano a mani vuote. È vero che queste decisioni vengono solitamente prese quando l’attività degli utenti è ormai minima, ma “minima” non significa “assente”.