Il conflitto in Ucraina ha subito una trasformazione radicale, tanto che oggi gli analisti lo definiscono senza esitazione la prima vera "guerra dei droni". Le notizie diramate dai giornali lo confermano, e così queste macchine volanti, spesso a basso costo, sono diventate protagoniste indiscusse. Vengono utilizzate per la sorveglianza, per dirigere il tiro dell'artiglieria e, sempre più di frequente, per attacchi kamikaze letali.
Le stime parlano chiaro: si ritiene che una percentuale tra il 60% e il 70% delle perdite sul campo sia ormai attribuibile ai droni. La loro presenza è massiccia e in continua crescita. Basti pensare che nel solo mese di luglio, secondo dati ucraini, la Russia ha lanciato oltre 6.000 droni, il totale mensile più alto dall'inizio delle ostilità. Anche Kyiv non è da meno, avendo messo a segno audaci operazioni a lungo raggio, come la cosiddetta "Operazione Ragnatela" del 1° giugno 2025, in cui ben 117 droni FPV hanno colpito diverse basi aeree russe.
In questo scenario di guerra tecnologica ad alta intensità, la preparazione del personale diventa un fattore strategico. Rispondendo a questa esigenza, gli studenti della Southern Federal University (SFU) in Russia hanno annunciato lo sviluppo di quello che definiscono il primo simulatore al mondo dedicato all'addestramento con fucili e sistemi di rilevamento anti-drone.
Realizzata con il potente motore grafico Unreal Engine, questa piattaforma interattiva immerge l'utente in un poligono di tiro virtuale incredibilmente realistico. Il software è in grado di modellare quasi in tempo reale le condizioni del campo di battaglia, simulando i segnali radio, le interferenze GPS e il comportamento dei dispositivi. I soldati possono così familiarizzare con repliche digitali esatte di armi russe come i fucili "Pars" e "Harpy" o il rilevatore "Bulat" v3, imparando a maneggiarli in situazioni di forte stress.
Il simulatore non si limita alla pratica, ma integra una solida base teorica con manuali, test e scenari video che richiedono all'operatore di scegliere la risposta tattica corretta. L'obiettivo è sviluppare abilità pratiche e decisionali rapide, preparando i soldati a fronteggiare una vasta gamma di minacce, dai piccoli quadricotteri FPV ai modelli commerciali DJI, fino ai più grandi droni da ricognizione ucraini come il "Leleki-100". Uno dei vantaggi principali di questo approccio è la possibilità di simulare condizioni di guerra elettronica, come il disturbo dei segnali GPS, senza dover impiegare costose attrezzature reali o munizioni.
Naturalmente, gli esperti come l'analista militare Yuri Lyamin sottolineano che, sebbene lo strumento offra basi solide e un notevole risparmio economico, non potrà mai sostituire completamente l'addestramento sul campo. Lyamin suggerisce che per un'immersione totale sarebbe ideale integrare il sistema con la realtà virtuale e con modelli fisici delle armi, poiché le sensazioni tattili sono fondamentali per abituarsi al peso e all'ergonomia dell'equipaggiamento.