La Russia svela il missile nucleare più veloce al mondo: può colpire a Mach 6

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HDblog.it May 25, 2025 · 2 mins read
La Russia svela il missile nucleare più veloce al mondo: può colpire a Mach 6
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La Russia continua ad accelerare la modernizzazione del proprio arsenale nucleare con nuove tecnologie, e tra le novità più discusse vi è l’adozione operativa di una variante nucleare del missile R-37M, il più veloce del suo genere a livello mondiale. Progettato per attacchi aria-aria, questo ordigno può raggiungere velocità fino a Mach 6 — sei volte quella del suono — e colpire bersagli anche a 400 chilometri di distanza, se lanciato da quote elevate da caccia intercettori MiG-31BM.

Il R-37M, sviluppato nei primi anni 2010 e noto nella terminologia NATO come AA-13 “Axehead”, è pensato per eliminare obiettivi strategici ad alta priorità come radar volanti AWACS, aerei da rifornimento e sistemi di guerra elettronica, neutralizzandoli ben prima che possano rappresentare una minaccia. Il missile, dotato di una testata da 60 chilogrammi, risulterebbe idoneo ad accogliere un mini ordigno nucleare, secondo le analisi contenute in un recente rapporto dell’Agenzia d’intelligence della Difesa statunitense (DIA).

Parallelamente, la Russia sta rafforzando le proprie forze nucleari tattiche, specialmente in Bielorussia. Qui si stanno costruendo nuovi depositi per armamenti nucleari e si addestrano i militari locali per l’utilizzo e il dispiegamento di queste armi. La cooperazione con Minsk prevede anche l’invio di velivoli capaci di trasportare ordigni nucleari. L’integrazione di queste capacità nella regione baltica rappresenta un’evoluzione rilevante nello scenario militare europeo.

Il documento della DIA, aggiornato a maggio 2025, specifica che Mosca dispone attualmente di circa 1.550 testate strategiche dispiegate, conformi ai limiti del trattato New START, e di un arsenale tattico stimato in circa 2.000 testate. Tuttavia, pur in un contesto di intensa retorica, l’impiego di armi nucleari nel conflitto ucraino viene ritenuto improbabile se non in presenza di una minaccia esistenziale per il regime russo.

Oltre alle innovazioni missilistiche, il report prende in esame anche il potenziale chimico e biologico di Mosca. Sebbene non vi siano prove dell’uso in battaglia di agenti neurotossici di quarta generazione, come accaduto in alcuni attacchi mirati negli anni passati, la Russia sarebbe impegnata nell’ampliamento delle proprie capacità di sviluppo e stoccaggio di armi chimiche e biologiche.

Anche la Cina viene citata nel rapporto per l’espansione del suo arsenale atomico. Pechino possiede attualmente oltre 600 testate operative e potrebbe superare le 1.000 entro il 2030, adottando una dottrina incentrata su deterrenza flessibile e capacità di risposta rapida.