Apple sta gestendo in maniera quantomeno incerta le sue campagne pubblicitarie, a giudicare dal numero di spot pubblicati e poi rimossi nel giro di poche ore. L'ultimo di questi, intitolato "The Parent Presentation", vedeva il comico Martin Herlihy intento a dare consigli ai giovani studenti, in particolare su come convincere i genitori dell'opportunità di acquistare un Mac. In questi giorni, tra l'altro, Apple ha davvero dato vita a un PowerPoint utile agli studenti in questo senso.
L'annuncio correlato è stato caricato su YouTube venerdì e inserito anche nella pagina "College Students" del sito ufficiale. Per poi sparire il giorno dopo, lasciando come "traccia" solo la scritta "Video non disponibile [privato]" laddove era stato incorporato.
Come detto, non è la prima volta che Apple si rende protagonista di una simile gaffe. Nel maggio 2024 fu addirittura costretta a scusarsi, per uno spot dal titolo "Crush!" in cui una pressa idraulica schiacciava un pianoforte, un giradischi, della vernice e altri strumenti creativi. L'intento era chiaro: mostrare che la "spremuta" di tutti questi strumenti dava poi vita a un iPad (che effettivamente compariva al sollevarsi della pressa). Ma non tutti hanno capito, e anzi lo spot ha causato risentimento tra chi con quegli strumenti ci lavora quotidianamente. Per questo motivo, anche questo è finito nel cestino.
Mesi dopo, Apple ha ritirato uno spot di 10 minuti chiamato "Out of Office OOO" con un gruppo di colleghi che utilizzava prodotti Apple durante un viaggio di lavoro in Thailandia. Il problema, in questo caso, era che il Paese veniva rappresentato in modo "stereotipato e obsoleto".
In seguito, a marzo di quest'anno, è toccato alla pubblicità con Bella Ramsey, in cui veniva mostrata una Siri potenziata dall'AI, con funzionalità non ancora disponibili, come ricordare il nome di una persona conosciuta mesi prima.
Per quanto riguarda l'ultimo caso, i motivi della rimozione non sono chiarissimi. Si sa solo che alcuni utenti sui social l'hanno definito cringe, oltre a sollevare dei dubbi sul suo pubblico di riferimento.