Sono stati ritrovati in Asia sud-orientale i più antichi esempi conosciuti di mummificazione intenzionale, datati fino a 14.000 anni fa. La scoperta, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, potrebbe di fatto riscrivere la cronologia di una pratica che fino a oggi si pensava fosse nata migliaia di anni dopo in Cile e in Egitto.
Il team di ricerca ha analizzato decine di sepolture pre-neolitiche provenienti da aree della Cina meridionale e dell’Asia sud-orientale. In molti casi, gli scheletri erano deposti in posizione accovacciata o rannicchiata, presentavano ossa sorprendentemente integre e segni di esposizione al calore. Non si trattava però di resti bruciati: le analisi mineralogiche e spettroscopiche hanno rivelato alterazioni chimiche compatibili con un’esposizione prolungata a basse temperature, come quella generata da un lento processo di affumicatura.
Secondo gli studiosi, i corpi venivano infatti essiccati attraverso un fuoco tenue e costante che poteva durare mesi. Un metodo molto simile è stato osservato in tempi più recenti presso comunità della Nuova Guinea, come i Dani, che fino a oggi hanno mantenuto la tradizione di fumigare i corpi dei propri cari come forma di memoria e culto degli antenati.
Il fumo non solo rallentava la decomposizione, ma permetteva di mantenere i corpi trasportabili e riconoscibili, favorendo probabilmente legami rituali e sociali anche a distanza di generazioni.
Gli autori collegano queste pratiche a un’antica continuità culturale che, partendo dal sud-est asiatico, avrebbe potuto influenzare popolazioni che in seguito migrarono verso l’Oceania. Come ha osservato l’archeologo Peter Bellwood, i resti potrebbero appartenere ai discendenti dei primi esseri umani moderni giunti nella regione.
Non mancano però le cautele: alcuni esperti esterni, come Rita Peyroteo Stjerna, hanno sottolineato che le datazioni dovrebbero essere rafforzate con ulteriori analisi e che non tutti i siti esaminati mostrano prove uniformi di affumicatura. Saranno dunque necessari nuovi scavi, campionamenti e confronti per confermare l’estensione e la continuità della tradizione.