Le musicassette, insieme ai vinili, sono state un simbolo degli anni ’70 e ’80, in grado poi di raggiungere la massima popolarità grazie al Walkman della Sony e alle autoradio, per poi progressivamente soccombere all’avvento dei CD e, infine, scomparire del tutto con la diffusione degli Mp3.
Mai associate realmente all’audio di qualità, furono però un fenomeno di massa legato anche alla duplicazione e alla possibilità di realizzare compilation da scambiarsi tra amici.
Sparite dai radar ormai da anni, c’è però l’etichetta statunitense National Audio Co. che non ha mai smesso di credere nel formato, continuando a produrre cassette vergini e a stampare edizioni di album musicali per “collezionisti vintage”.
Proprio National Audio ha deciso ora di collaborare con la svizzera Revox per riportare ufficialmente le musicassette sul mercato (sia vergini che pre-registrate), con nuovi nastri che promettono una resa da “master analogico” in grado di soddisfare non solo i nostalgici, ma anche gli appassionati di Hi-Fi più esigenti.
Revox metterà a disposizione il suo ampio catalogo di master analogici tramite la sua etichetta Horch House (attualmente acquistabili nel formato nastri a bobina, link nel VIA) e verrà completata entro fine anno la nuova linea produttiva nello stabilimento Revox di Villingen, in Germania.
È prevista la collaborazione anche con una major discografica (al momento non si sa ancora quale) e le prime uscite sui mercati europeo e statunitense sono previste entro la fine del 2025. Dopo il successo del ritorno dei vinili, dobbiamo prepararci a togliere le ragnatele dai lettori di cassette e Walkman abbandonati per decenni in cantina?
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