SpaceX ha mostrato nelle scorse ore un nuovo dettaglio della sua navicella di punta: il Super Heavy, primo stadio del sistema Starship, volerà con una versione aggiornata delle sue caratteristiche alette reticolari, le cosiddette grid fins. Le immagini, diffuse dall’azienda tramite il profilo ufficiale su X, hanno catturato l’attenzione non solo degli appassionati di spazio ma anche degli esperti del settore, curiosi di capire in che modo questo aggiornamento possa incidere sulle future missioni.
Le grid fins sono strutture a forma di reticolo, simili a grandi grate metalliche, che hanno la funzione di guidare il razzo durante la discesa verso il sito di atterraggio. In sostanza, rappresentano lo “sterzo” aerodinamico che consente al booster di orientarsi e stabilizzarsi mentre rientra nell’atmosfera. Finora SpaceX le aveva impiegate con successo nei Falcon 9 e nelle prime versioni di Super Heavy, ma il nuovo design introduce alcune novità sostanziali. Secondo quanto comunicato dall’azienda, le alette sono state ingrandite del 50% e rese più resistenti, passando da quattro a tre unità principali. Questa scelta consentirà al razzo di scendere con angoli di attacco più pronunciati, aumentando la manovrabilità e riducendo i rischi di rientro incontrollato.
Il paragone che circola spesso, e che ben rende l’idea, è quello degli uccelli che rientrano al nido. Così come le ali sfruttano l’aria per controllare la discesa, le grid fins permettono ai giganti spaziali di Elon Musk di non precipitare senza controllo, ma di compiere una traiettoria guidata verso la piattaforma di atterraggio.
La foto che accompagna la novità arriva direttamente dalla base di Starbase, a Boca Chica, in Texas, cuore operativo del programma Starship. È qui che SpaceX sta conducendo i test più avanzati per trasformare questo razzo nel principale veicolo spaziale per trasporto di carichi e, in futuro, di esseri umani. I voli sperimentali degli ultimi mesi hanno dimostrato la capacità del sistema di raggiungere lo spazio e compiere complesse manovre, anche se restano ancora da superare le sfide legate a un atterraggio perfettamente controllato del primo stadio.
Il debutto delle nuove grid fins potrebbe rivelarsi importante già nei prossimi voli di test. SpaceX ha spiegato che l’obiettivo non è solo aumentare la sicurezza ma anche ampliare i profili di missione: la possibilità di gestire discese più “aggressive” consente, infatti, di prevedere rientri da traiettorie orbitali più complesse e di incrementare la flessibilità operativa. In un contesto dove ogni dettaglio conta per garantire la riutilizzabilità, un aggiornamento apparentemente tecnico come quello delle alette reticolari diventa un tassello fondamentale nel mosaico della conquista spaziale privata.