Vi ricordate della missione OSIRIS-REX, quella che è riuscita a cattuare in modo incredibile dei campioni dell'asteroide Bennu? Scoperto nel 1999, questo piccolo corpo celeste aveva sin da subito catturato l'attenzione degli scienziati, non solo perché la sua orbita lo porta periodicamente a "salutare" la Terra, ma soprattutto perché è una vera e propria capsula del tempo. Immaginate di poter toccare con mano un frammento di roccia formatosi oltre 4,6 miliardi di anni fa: è esattamente quello che gli scienziati stanno facendo ora.
Per portare a termine questa impresa, la NASA ha lanciato, come ricordato sopra, la missione OSIRIS-REx, una sonda spaziale che ha raggiunto l'asteroide nel 2020 per prelevare un campione e riportarlo a casa nel 2023. Questo pezzo di Bennu, largo circa mezzo chilometro, si è rivelato una miniera d'oro per i ricercatori. I primi studi indicano che Bennu si sarebbe formato nella fascia principale degli asteroidi, tra Marte e Giove, prima di intraprendere il suo viaggio verso il nostro pianeta. Ma la cosa più sorprendente è il suo contenuto: è ricco di composti a base di carbonio e minerali antichi, forse anche più vecchi del nostro Sole.
Grazie all'utilizzo di microscopi elettronici a scansione, gli scienziati hanno iniziato a esplorare la composizione di Bennu a un livello mai visto prima, svelando un affascinante mix di polvere di stelle pre-solare e composti organici forgiati nello spazio profondo. Questa composizione così variegata suggerisce che il corpo da cui Bennu si è staccato in origine fosse composto da materiali provenienti da diverse regioni, forse persino da oltre i confini del nostro sistema solare, prima di assemblarsi nel bel mezzo della fascia di asteroidi.
Ma non è tutto. Le analisi microscopiche hanno anche rivelato che la geologia dell'asteroide ha subito delle modifiche nel corso della sua esistenza a causa delle interazioni con acqua e ghiaccio. Si ritiene che il suo "progenitore" contenesse significative quantità di ghiaccio, che una volta scioltosi ha innescato reazioni chimiche che hanno alterato i minerali. Il risultato è un campione che, incredibilmente, è composto per l'ottanta percento da minerali che contengono acqua.
Il minuscolo campione di Bennu che ora si trova sotto l'occhio attento dei microscopi ci sta raccontando una storia lunga miliardi di anni, fatta di polvere di stelle, ghiaccio e composti organici. È la storia di come il nostro sistema solare ha preso forma e di come i mattoni fondamentali della vita potrebbero essere stati consegnati al nostro pianeta.