In seguito alla crisi creativa globale, Netflix ha annunciato l’apertura di una scuola: la Serial Killer Academy. Sarà un istituto d’élite per aspiranti assassini da serie TV.
“Dopo aver spremuto fino all’osso le storie ormai inflazionate di maestri come Dahmer, Gacy e Adam Sandler, ci siamo resi conto che servono volti nuovi e corpi freschi”, ha dichiarato un dirigente della piattaforma streaming con in mano una tazza di sangue mestruale di vergine.
Per accedere all’accademia sarà necessario inviare un provino in cui si strangola un manichino Ikea e si recita un monologo tratto da Mindhunter con l’accento della propria regione (romanesco se volete entrare per il mercato italiano). Particolarmente apprezzati saranno anche i video più creativi dove, a d esempio, si fa a pezzi una bambola gonfiabile con una motosega, anche se questo potrebbe rischiare di farvi eleggere presidente dell’Argentina.
“Non cerchiamo solo sangue, ma anche profondità psicologica, traumi infantili credibili e un buone capacità tecniche per l’illuminazione delle scene”, spiega la direttrice del corso, una ex copywriter con tendenze da crimini violenti, visto che ama bere il caffè senza zucchero.
In collaborazione con altre piattaforme come Amazon prime è inoltre previsto anche un master in True Crime Influencing, dove gli studenti impareranno a vendere kit per serial killer su Etsy e a girare video ASMR in cui nascondono cadaveri nelle intercapedini degli appartamenti (a meno che non siate a Milano, allora in quel caso probabilmente l’intercapedine è l’appartamento).
Netflix promette: “Saranno storie vere, ma con la qualità della finzione. E totale assenza di diritti sindacali dei lavoratori”.
Fabio Corigliano
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