La distribuzione Linux Mint si è sempre distinta per il suo approccio “pronto all’uso”, cioè pensato per chi si avvicina al mondo open source ma non vuole soffrire troppe complicazioni. Tuttavia, mancava ancora una funzione molto richiesta dagli utenti: il supporto nativo al login tramite impronta digitale. Ora, con l'annuncio della versione 22.2, questa attesa sta per finire.
La novità è stata comunicata direttamente dal team di sviluppo attraverso il consueto aggiornamento mensile, e prevede l’integrazione di Fingwit, una nuova applicazione sviluppata internamente come XApp. Fingwit sarà in grado di rilevare il lettore di impronte, registrare i dati biometrici e permettere l’uso dell’impronta per accedere al sistema, sbloccare lo screensaver, eseguire comandi con permessi amministrativi (sudo) e approvare azioni che normalmente richiedono la password.
Quello che distingue Fingwit da soluzioni simili è la sua modalità di gestione dei casi limite, che potremmo definire "intelligente". Per esempio, nei sistemi in cui la directory home è cifrata, il solo utilizzo dell’impronta non basta per decriptare i dati: Fingwit è in grado di rilevare questi scenari e mostrare automaticamente la richiesta della password, evitando così blocchi o crash del sistema.
Anche se si appoggia alla backend fprintd, Fingwit introduce un modulo di autenticazione personalizzato che promette di funzionare non solo su Linux Mint, ma su qualsiasi ambiente desktop e distribuzione Linux. Una scelta, questa, che potrebbe aumentare la diffusione dell’app anche al di fuori della sua distribuzione madre.
Lo sviluppo di questa funzione è stato in parte stimolato dalla collaborazione sempre più stretta con Framework, l’azienda nota per i suoi laptop modulabili. I test effettuati su questi dispositivi hanno evidenziato la necessità di una migliore compatibilità hardware. È la stessa collaborazione che ha portato anche all’introduzione dei profili energetici in Mint 22.1 e all’adozione di un kernel HWE aggiornato nella prossima release.
Oltre al supporto biometrico, Mint 22.2 porterà altre migliorie. Le applicazioni base come gnome-calendar, simple-scan e baobab saranno aggiornate alle versioni basate su libAdwaita. Per risolvere l’annosa questione del mancato rispetto dei temi di sistema da parte di queste app, il team ha corretto direttamente la libreria, e ha addirittura avviato un fork chiamato libAdapta.
Infine, è arrivato un avviso importante per chi utilizza ancora la serie Linux Mint 20.x (dalla 20 alla 20.3): questa ha raggiunto ufficialmente la fine del suo ciclo di vita ad aprile 2024. Significa che non riceverà più aggiornamenti di sicurezza, esponendo i sistemi a rischi crescenti. Gli sviluppatori consigliano vivamente un’installazione pulita della versione 22.1, supportata fino al 2029. In alternativa, è possibile tentare un aggiornamento in-place, ma si tratta di un processo lungo e complesso.