Lo scioglimento dei ghiacci può risvegliare i vulcani spenti

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HDblog.it Jul 11, 2025 · 2 mins read
Lo scioglimento dei ghiacci può risvegliare i vulcani spenti
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Il riscaldamento globale sta innescando un paradosso geologico che potrebbe avere conseguenze significative sul clima futuro. Se da un lato l'eruzione di un vulcano può causare un temporaneo raffreddamento del pianeta, dall'altro un'attività vulcanica più intensa e diffusa, stimolata proprio dallo scioglimento dei ghiacci, potrebbe contribuire a un ulteriore riscaldamento a lungo termine. Questo affascinante e inquietante legame è al centro di una nuova ricerca presentata alla conferenza Goldschmidt di Praga, uno dei più importanti congressi internazionali dedicati alla geofisica.

L'idea che la scomparsa di enormi masse di ghiaccio potesse influenzare l'attività vulcanica era già stata esplorata in Islanda a partire dagli anni '70. Tuttavia, un recente studio condotto dall'University of Wisconsin-Madison, in collaborazione con altri atenei americani, ha fornito nuove e più ampie prove analizzando sei vulcani situati nelle Ande cilene, portando la questione su una scala globale.

Il meccanismo svelato dai ricercatori, guidati da Pablo Moreno-Yaeger, è piuttosto semplice. Per millenni, enormi e pesantissimi ghiacciai hanno agito come un gigantesco "tappo" sulla crosta terrestre. Questa immensa pressione ha di fatto soppresso le eruzioni, favorendo però l'accumulo di grandi quantità di magma ricco di silicati a profondità comprese tra i 10 e i 15 chilometri. Analizzando i cristalli nelle rocce eruttive e utilizzando tecniche di datazione all'argon, gli scienziati hanno potuto ricostruire la storia geologica di questi vulcani, scoprendo cosa accadde alla fine dell'ultima Era Glaciale, tra 26.000 e 18.000 anni fa.

Con il rapido scioglimento dei ghiacci, la pressione sulla crosta terrestre è venuta meno. È come togliere il tappo a una bottiglia di spumante agitata: i gas disciolti nel magma si sono espansi violentemente, innescando eruzioni di tipo esplosivo. Oggi, il riscaldamento globale sta replicando queste condizioni su scala planetaria. "Quando i ghiacci si riducono, i vulcani tendono a eruzioni più frequenti ed esplosive", ha spiegato Moreno-Yaeger.

Centinaia di vulcani attualmente dormienti si trovano sotto le coltri di ghiaccio dell'Antartide, ma anche in regioni come la Nuova Zelanda, il Nord America e la Russia. Il risveglio di questi giganti potrebbe avere un duplice impatto sul clima. Nell'immediato, le ceneri e le particelle di aerosol immesse nell'alta atmosfera possono schermare la luce solare, provocando un abbassamento delle temperature globali, come accadde nel 1991 con l'eruzione del Monte Pinatubo nelle Filippine, che raffreddò il pianeta di circa 0,5°C per un breve periodo.

Tuttavia, sul lungo periodo, l'effetto cumulativo di numerose eruzioni contribuirebbe al rilascio di gas serra, alimentando un circolo vizioso in cui lo scioglimento dei ghiacci provoca eruzioni che, a loro volta, accelerano il riscaldamento e la fusione di altro ghiaccio. Un equilibrio delicato tra le forze interne della Terra e il clima, che stiamo alterando a un ritmo senza precedenti.