lunedì lunatico ma per motivi più soliti che mai (questi lunedì stanno diventando sempre più preoccupanti per me)

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minioctt Nov 03, 2025 · 4 mins read
lunedì lunatico ma per motivi più soliti che mai (questi lunedì stanno diventando sempre più preoccupanti per me)
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Oggi è stato lunedì, e purtroppo, a quanto pare, è ormai pure novembre (…aiuto). Insomma, non solo octtobre è finito, ma oggi è proprio quel classico lunedì stereotipicamente palloso, per me… E in realtà anche lo scorso, e forse vagamente quello ancora prima (o forse quello no, non ricordo bene, eccetto il dettaglio che stavo morendo alzandomi dal letto; ma potrà mai importare davvero qualcosa, a questo punto?)… però oggi davvero, gli astri sono così bruttamente allineati, tanto da costringermi a fare doppio post. (…Come se ieri poi avessi scritto qualcosa qui, e quindi il post di stamattina non andasse tecnicamente a contare indietro per ieri…) 🤷‍♀️

Non posso dire nulla di completamente non scontato in questa condizione, però boh: oggi gaming poco (…solo ai puzzle sul telefono, ops), reading meh, writin’ insomma, programmin’ è complicato, sonno fin troppo, e scrollrotting altrettanto. (Si, proprio quest’ultimo dettaglio sembra strano, visto cosa ho detto a proposito di me e questo comportamento stamattina, ma invece ha senso: quando non ho voglia di fare veramente nient’altro, apro Pinterest e ci spendo i quarti d’ora a trovare immagini realissime che mi distraggono dagli orrori facendomeli rivivere, per salvare così le perle su Pignio… che mai ci possiamo fare?) Ed è a parte gli scherzi un po’ strano, perché anche lunedì scorso mi andò circa esattamente così… ma, evidentemente, sono semplicemente al mio limite esistenziale; oppure, il potere della Luna, che questo giorno possiede, ha iniziato ad infondermi infallibilmente di questa specie di sonno interiore. 🪨

Una piccola differenza però, oggi, c’è stata, nell’andare all’università; o meglio, nel tornare. Le lezioni, soprattutto le due non a scelta libera (ma non solo…), rimangono tutte assolutamente uguali, eh — una palla mortale ogni volta peggio della precedente, che a questo punto davvero mi sorge il dubbio di se ci arriverò mentalmente viva a fine trimestre oppure no, perché attualmente l’assetto non sembra minimamente favorevole alla mia stabilità; e da un lato capisco che l’università è per sua natura pallosa, ma sento che c’è qualcosa fuori posto se mi annoio 3-5 volte di più qui che a scuola, e credo sia a questo punto lecito chiedermi se è informatica ad essere un cimitero o se, piuttosto, questa sensazione di morte colpisce tutte le facoltà di tutti gli atenei — e, tra il professore che il lunedì sparisce per far fare lezione all’assistente al posto suo, e quello che non si sta mai fottutamente fermo e deve girare costantemente tra i banchi manco fossimo alle medie, la tentazione di recarmi in un posto appartato per smolecolarmi è alta. 😇

…Ah, mi dispiace, dovevo parlare di differenze, non di cose fottutamente uguali, errore mio… Beh, di diverso oggi c’era il meteo, che ha deciso di essere brutto adesso — e quindi, si spera di conseguenza che non lo sarà giovedì, come invece ha preso il vizio orribile nelle ultimissime settimane… ma ci credo poco, penso che pioverà ugualmente — ma non per farmi banalmente preoccupare; per sommergermi e farmi diventare inzuppata. Infatti, non so come, ma, con tutto l’ombrello sopra la mia testa, e nonostante non piovesse troppo pesante in quel preciso momento (aveva rallentato proprio da qualche minuto), nell’andare a prendere l’autobus mi sono letteralmente infracicata: gocce d’acqua ovunque sui vestiti di sopra, calzini bagnati che è un piacere, e pantalone completamente sommerso che mi ha tenuto le gambe ghiacciate per tutto il viaggio (appena il tempo di asciugarsi). 🥱

…O meglio, lo so come mai mi sono bagnata così: perché ho voluto prendere l’autobus di 5 minuti prima che finisse la lezione inutile, ma ho sforato di un paio di minuti per andarmene, quindi ho dovuto correre senza neanche il tempo di abbottonarmi i vestiti che avevo addosso, e attraversare la pavimentazione esterna dell’università completamente allagata, facendo quel giro di merda per uscire (gli altri studenti di questo buco di posto capiranno… gli 1 e mezzo che mi seguono, cioè) solo perché non c’è una bella strada in linea d’aria… e, tra il fatto che io correvo, e la pioggia cadeva storta per colpa del vento, l’ombrello è stato completamente inutile; si è bagnato anche lo zaino, e penso che mi sarei bagnata pure la testa se non avessi avuto un cappuccio. La cosa strana è che non mi sono minimamente accorta di tutto ciò mentre raggiungevo l’autobus, ma, una volta completato tale vitale obiettivo, la mia mente si è inevitabilmente spostata sul disastro. 👃

Vabbé. Viste tutte le cose non nuove che ho detto, credo non sia un problema se mi azzardo di aggiungere “fuck my stupid dripping wetcel life“… però ok, dai, questa non è la fine del mondo, dovendo essere onesta. Almeno, l’acqua che mi cade addosso di sorpresa (e quella che si trova dentro l’autobus, che è veramente assurda… la trovo proprio un pochino icky, ma non so perché) mi fa comunque sentire qualcosa, una sensazione sì fastidiosa ma reale… a differenza della mattinata passata, che è quello che è, e la continuazione della giornata, che semplicemente si sfoca in una nube di nulla e di tempo che passa in maniera tanto rapida quanto indefinita, senza portare a niente se non a sprofondare ulteriormente nelle trappole mentali… e vabbé for real. 😵