Tra le numerose novità annunciate da Apple durante il keynote della WWDC 2025 per macOS 26, una in particolare, pur essendo passata quasi inosservata, è destinata ad avere un impatto significativo per gli sviluppatori: l'introduzione del supporto nativo per l'esecuzione di container Linux direttamente su Mac, senza la necessità di ricorrere ad applicazioni di terze parti come Docker.
Questa nuova funzione è resa possibile da un "Containerization framework" integrato nel sistema operativo che permetterà agli sviluppatori di creare, scaricare ed eseguire immagini di container Linux in modo diretto. Apple ha specificato che la tecnologia è basata su un framework open-source, è ottimizzata per l'architettura Apple Silicon e garantisce un isolamento sicuro tra le diverse immagini dei container.
Fino ad oggi, l'esecuzione di una macchina virtuale Linux su un Mac tramite strumenti di terze parti come Docker comportava un notevole consumo di risorse di sistema, con un impatto negativo sulle prestazioni generali e sulla durata della batteria dei MacBook. Questo era dovuto ai molteplici strati di traduzione richiesti dalla virtualizzazione, mentre ora le cose stanno per cambiare, visto che l'introduzione di uno strumento nativo, ottimizzato da Apple per il proprio hardware, dovrebbe rappresentare una soluzione molto più efficiente per gli sviluppatori che gestiscono flussi di lavoro basati su Linux.
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