Mani robotiche sempre più agili grazie a un progetto AI che arriva dal Regno Unito

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HDblog.it Jun 03, 2025 · 2 mins read
Mani robotiche sempre più agili grazie a un progetto AI che arriva dal Regno Unito
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Un team di ricercatori britannici guidato dall’Università di Bristol sta portando avanti uno dei progetti più promettenti nel campo della robotica: la realizzazione di mani robotiche capaci di muoversi con una destrezza simile a quella umana. Il progetto, finanziato attraverso il programma “Robot Dexterity” dell’Advanced Research and Invention Agency (ARIA) del Regno Unito con un investimento pari a 67 milioni di euro, punta a trasformare radicalmente l’approccio alla progettazione e all’uso delle mani robotiche.

La novità non sta solo nello sviluppo di hardware sofisticato, ma anche nella modalità con cui queste mani vengono progettate. Il cuore dell’iniziativa è l’uso dell’AI per co-progettare in maniera automatica sia la struttura fisica della mano robotica che i suoi sistemi di controllo intelligenti. Questo processo non solo rende la progettazione più efficiente, ma permette anche di adattare le mani alle specifiche esigenze operative, in settori molto diversi tra loro.

Attualmente, la progettazione delle mani robotiche richiede un lungo lavoro manuale, con risultati spesso subottimali rispetto ai compiti previsti. Per superare questo limite, il gruppo di ricerca sta sviluppando un software evolutivo ispirato alla biologia. Questo strumento permetterà di generare in automatico design innovativi, ottimizzando sia le caratteristiche meccaniche che la capacità di interazione e presa, semplicemente partendo dai requisiti della mansione da svolgere.

Parallelamente, il progetto prevede la creazione di una piattaforma robotica completamente stampabile in 3D. Questo permetterà ai ricercatori e agli sviluppatori di testare rapidamente nuove configurazioni e migliorarle iterativamente, abbattendo i costi e accelerando lo sviluppo. L’obiettivo è chiaro: democratizzare l’accesso alla robotica avanzata e renderla utilizzabile anche da aziende che oggi non potrebbero permettersela.

Un esempio concreto dei progressi ottenuti arriva dal 2024, quando il team di Bristol ha presentato una mano robotica a quattro dita (potete vederla poco sopra), dotata di polpastrelli artificiali sensibili al tatto. Questa mano è in grado di ruotare oggetti di varie forme e dimensioni in qualsiasi direzione, persino mentre viene movimentata su un braccio robotico. Una simile capacità rappresenta un passo avanti notevole, soprattutto perché finora nessun sistema era riuscito a ottenere questo livello di destrezza in scenari reali.

Gran parte di questo successo è dovuto a un sensore tattile di nuova generazione, progettato utilizzando tecnologie derivate dalle fotocamere per smartphone. Questi mini-obiettivi, inseriti all’interno delle dita artificiali, consentono di rilevare le deformazioni di una rete di papille stampate in 3D, che replicano la struttura interna della pelle umana. Questo approccio biomimetico consente al robot di “sentire” gli oggetti, adattando la presa in tempo reale e riducendo gli errori di manipolazione.

Il progetto, che coinvolge anche Imperial College London, non si limita però alla ricerca teorica. È previsto l’allestimento di un centro dedicato ai test su larga scala in scenari realistici. Tra le applicazioni pratiche più promettenti figurano la logistica, il settore alimentare, la selezione dei rifiuti e, più in generale, l’assistenza nei compiti che richiedono precisione e adattabilità, qualità che finora erano rimaste appannaggio esclusivo della mano umana.