Dopo aver messo mano sulla BMW M5, Mansory torna a far parlare di sé, questa volta con una reinterpretazione della nuova BMW M5 G90. Il preparatore tedesco, noto per i suoi progetti estremi, ha deciso di mettere le mani su una delle berline sportive più attese del momento, arricchendola con una combinazione di potenza, personalizzazione e provocazione visiva. Il risultato è una M5 che, pur mantenendo una certa sobrietà per gli standard del marchio, non rinuncia certo a farsi notare.
L’intervento di Mansory
L’intervento sulla carrozzeria è evidente già dal primo sguardo con il frontale che riceve una griglia più marcata e uno splitter pronunciato, entrambi realizzati in fibra di carbonio a vista. Il cofano, rivisitato con prese d’aria centrali sempre in carbonio, spezza la continuità cromatica della vernice e aggiunge un ulteriore tocco aggressivo. Le modifiche proseguono con nuovi specchietti, minigonne laterali e inserti nella zona del montante posteriore, notoriamente chiamato Hofmeister kink, marchio di fabbrica di BMW.
I cerchi da 22” completano la trasformazione estetica, ampliando la presenza su strada e suggerendo che sotto la carrozzeria ci sia ben più della meccanica standard. Infatti sono diverse e significative anche le novità sotto il cofano. Il motore V8 biturbo ibrido da 4,4 litri, che nella versione originale sviluppa 717 CV e 1.000 Nm di coppia, è stato portato a 838 CV e 1.150 Nm. Un incremento importante, che avvicina la M5 Mansory a prestazioni da supercar, pur mantenendo la praticità e la configurazione da berlina.
La Civic Type R come fonte d’ispirazione
Il dettaglio più discusso dell’intero progetto è però il sistema di scarico. Al posto dei quattro terminali separati, Mansory ha optato per un’impostazione a tre terminali centrali, chiaramente ispirata alla Honda Civic Type R. Una scelta inedita su una vettura di questo tipo, che rompe con la tradizione BMW e sposta l’estetica verso territori decisamente più audaci. C’è chi l’ha definita una provocazione, chi un omaggio inconsueto alla cultura del tuning giapponese, ma in ogni caso ha centrato l’obiettivo di far discutere.
All’interno dell’abitacolo, l’impronta di Mansory è altrettanto evidente con i sedili e i pannelli degli sportelli che adottano una nuova finitura in pelle blu brillante, abbinata a inserti in pelle nera. Il contrasto cromatico è forte, come da tradizione per il marchio, ma rispetto ad altri progetti firmati Mansory l’effetto complessivo appare relativamente contenuto.
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