Dopo tredici anni di onorato servizio sul suolo marziano, il rover Curiosity della NASA non è affatto vicino alla pensione. Anzi, sta imparando nuovi talenti. Gli ingegneri della missione stanno infatti implementando aggiornamenti software che gli conferiscono maggiori capacità di multitasking, un'evoluzione necessaria per affrontare la sfida più grande per un esploratore così longevo: la gestione dell'energia.
La fonte di alimentazione del rover, un generatore termoelettrico a radioisotopi (MMRTG), è una meraviglia di ingegneria che sfrutta il calore generato dal decadimento del plutonio per produrre elettricità. Sebbene incredibilmente duraturo, come dimostrato dalle sonde Voyager che ne usano una versione dal 1977, con il passare degli anni la sua efficienza diminuisce lentamente. Questo significa che ogni giorno c'è un po' meno energia a disposizione per ricaricare le batterie, e di conseguenza per la scienza.
Ma come si fa a rendere più efficiente un robot che si trova a milioni di chilometri di distanza? La risposta del Jet Propulsion Laboratory della NASA è stata quella di ottimizzare il suo tempo. In passato, Curiosity eseguiva una lunga lista di compiti in sequenza: si spostava, si fermava, analizzava una roccia, poi si fermava di nuovo per trasmettere i dati a un orbiter di passaggio. Ora, grazie a questi nuovi aggiornamenti, il rover è in grado di sovrapporre alcune di queste attività.
Può, per esempio, comunicare con un orbiter mentre è in movimento o mentre manovra il suo braccio robotico. Combinare le operazioni riduce il tempo totale in cui il rover deve rimanere attivo, con riscaldatori e strumenti accesi, portando a un significativo risparmio energetico. Come ha spiegato Reidar Larsen del JPL, che ha guidato lo sviluppo di queste nuove capacità, è un po' come osservare la crescita di un individuo:
"All'inizio della missione eravamo come genitori apprensivi. Ora è come se il nostro rover adolescente stesse maturando e ci fidassimo ad affidargli maggiori responsabilità. Da bambino fai una cosa alla volta, ma da adulto impari a fare più cose contemporaneamente".
Curiosity sta esplorando una regione particolarmente interessante ai piedi del Monte Sharp, una montagna alta circa 5 chilometri. L'area è caratterizzata da peculiari "formazioni a scatola" (boxwork formations), creste rocciose indurite che si estendono per chilometri e che si ritiene siano state modellate da acqua sotterranea miliardi di anni fa.
Studiare queste strutture potrebbe rivelare se la vita microbica avesse potuto trovare rifugio nel sottosuolo marziano, estendendo potenzialmente il periodo di abitabilità del pianeta anche quando la sua superficie si stava ormai inaridendo. Grazie alla sua nuova capacità di gestire l'energia, Curiosity può continuare questo affascinante lavoro di detective, cercando di decifrare come Marte si sia trasformato da un mondo ricco di laghi e fiumi al deserto gelido che conosciamo oggi.