Maturità, record di proteste e boicottaggi. Valditara risponde con la repressione del dissenso: "Bocciato chi salta l'orale"

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(La redazione di fem) Jul 11, 2025 · 4 mins read
Maturità, record di proteste e boicottaggi. Valditara risponde con la repressione del dissenso:
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Dalla protesta silenziosa di Gianmaria a Padova al discorso accorato di Maddalena a Belluno, fino allo studente di Treviso: giovani maturandi rifiutano l’orale per denunciare un sistema scolastico in crisi. Il ministro Valditara risponde con la minaccia della bocciatura. Ma è giusto reprimere un disagio anziché ascoltarlo?

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Mai così tante proteste alla Maturità: scene mute, lettere pubbliche, boicottaggi

Il 2025 segna un anno record per le proteste studentesche durante l’Esame di Stato. Mai come in questa maturità sono emersi così tanti segnali di rottura, grida di disagio che prendono forma in lettere aperte, rifiuti simbolici, scene mute, discorsi accorati davanti alle commissioni. C’è chi decide di non presentarsi all’orale, chi si siede e rifiuta di parlare, chi denuncia apertamente un sistema che li valuta ma non li guarda, che misura ma non ascolta, che li tratta come numeri e non come persone in formazione.

Ma perché gli studenti disertano l'Esame di Stato?

Tre casi, uno dopo l’altro, nel Veneto. Ma anche lettere di fuoco dal Sud Italia. Le motivazioni cambiano, ma il messaggio è uno: la maturità non rappresenta più il valore reale di uno studente. In risposta, però, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha scelto una linea durissima: bocciatura automatica per chi diserta l’orale per protesta. Una repressione del dissenso che ha sollevato reazioni contrastanti nel mondo scolastico. Di ascolto, ancora una volta, non si parla. Non si mette in discussione un sistema scolastico ereditato dal ventennio fascista e che praticamente rimane intaccato da quasi un secolo, inadatto alle esigenze contemporanee e al bisogno dei giovani di essere visti, nei loro disagi, problemi, di essere presi in considerazione per la prima volta.

Le proteste dei maturandi: da Padova a Treviso

Gianmaria Favaretto, Padova: "Non mi rappresentano"

Lo studente del liceo Fermi di Padova, Gianmaria Favaretto, 19 anni, ha deciso di non sostenere l’orale come forma di dissenso. I suoi voti, tra crediti e prove scritte, gli hanno garantito comunque il diploma. "Non mi sentivo rappresentato da questo sistema. I voti creano solo competizione malata", ha dichiarato. E la commissione? "Sorpresa, ma alla fine comprensiva".

Maddalena Bianchi, Belluno: "Ci giudicano solo per un numero"

Altra voce di protesta quella di Maddalena Bianchi, 19 anni, studentessa di Belluno. Anche lei ha rifiutato l’orale e ha usato il tempo a disposizione per esprimere un discorso critico verso la scuola: "I docenti non vedono le persone dietro ai voti. La scuola ci valuta senza empatia, come numeri. Solo oggi ho percepito un barlume di umanità nella commissione".

Studente di Treviso: "Non partecipo a questa ipocrisia"

Al liceo Canova di Treviso, un terzo studente ha deciso di non presentarsi affatto all’orale. Aveva già accumulato i punti necessari per superare l’esame, tra crediti e prove scritte. Nessuna scena pubblica o dichiarazione plateale, ma un gesto silenzioso e strategico, che ha comunque il sapore della disobbedienza civile: rifiutarsi di partecipare a un rito finale che non sentiva suo. Il diploma gli è stato comunque assegnato, proprio grazie al meccanismo che consente di superare l’esame anche senza l’orale, se si è già sopra la soglia minima.

Linda Conchetto, Venezia: la pioniera del 2024

La protesta del 2025 ha radici nell’anno precedente. Linda Conchetto, maturanda del liceo Foscarini di Venezia, fu tra le prime a rifiutare l’orale nel 2024. Il motivo? Un voto umiliante in greco che lei definì "assurdo". "I voti non ci rappresentano, la scuola non ci ascolta", spiegò allora. La sua storia ha ispirato molti coetanei.

Marina Duca, Nardò: la denuncia pubblica

Non una diserzione, ma una denuncia accorata. Marina Duca, studentessa del liceo Galilei di Nardò, ha contestato il comportamento della presidente di commissione, accusandola di aver posto domande scorrette e umilianti. "Non è vittimismo, è una denuncia di sistema. Ho chiesto gli atti dell’esame. Nessuno deve più sentirsi così", ha dichiarato.

La risposta di Valditara: pugno di ferro invece di messa in discussione 

Il ministro annuncia riforme: "Chi diserta, bocciato"

Dopo i casi veneti, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato che, a partire dal prossimo anno, chi rifiuterà l’orale verrà automaticamente bocciato. Una scelta drastica che punta a "evitare emulazioni". Ma che solleva interrogativi sulla capacità del sistema di rispondere a una crisi profonda con il cambiamento. Sotto questo governo, dopo il totalitario DDL sicurezza, il dissenso viene abolito anche nelle aule scolastiche.

Il dissenso non è una colpa: serve ascolto

La scuola, per sua natura, dovrebbe essere luogo di formazione, dialogo e crescita, non di repressione. Se un numero crescente di studenti sceglie il silenzio come unica forma di parola, il sistema dovrebbe interrogarsi. Invece, la risposta istituzionale sembra voler zittire, punire, reprimere. Con buona pace della tanto decantata "educazione alla cittadinanza".

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