Sulla costa settentrionale della Francia, davanti alla città di Dunkerque, la centrale nucleare di Gravelines ha vissuto un imprevisto degno di un romanzo naturalistico: un’invasione massiccia di meduse ha costretto lo stop di quattro reattori su sei. Stiamo parlando dell’impianto più grande dell'Europa occidentale, capace di una potenza complessiva di 5,4 gigawatt, che fornisce una parte significativa dell’elettricità nazionale. In pratica si tratta di un pilastro della produzione nucleare francese, aspetto che rende curiosa e inquietante la notizia. Ma cerchiamo di capire meglio l'evoluzione di questo incidente.
Il problema si è presentato tra l’11 e il 12 agosto, quando enormi banchi di meduse hanno invaso le acque di prelievo utilizzate per raffreddare i reattori. Le pompe di aspirazione dell’acqua marina sono state ostruite dalla presenza degli animali, rendendo necessario l’arresto temporaneo di quattro unità per motivi di sicurezza operativa. Le altre due unità dell’impianto erano già fuori servizio per manutenzione programmata.
Mercoledì mattina, EDF – l’operatore dell’impianto – ha comunicato la riattivazione del reattore numero 6, mentre il ripristino degli altri tre reattori fermi è previsto nei giorni successivi. Secondo l’azienda, la situazione non ha comportato alcun rischio per la sicurezza del personale, delle strutture o dell’ambiente.
Non è la prima volta che la centrale di Gravelines deve fare i conti con simili episodi: negli anni ’90 le meduse causarono già interruzioni, un problema che ha interessato in passato anche centrali nucleari negli Stati Uniti, in Svezia e in Giappone. Gli esperti attribuiscono l’aumento di questi fenomeni a fattori ambientali come il cambiamento climatico, la pesca intensiva – che riduce i predatori naturali delle meduse – e l’inquinamento da plastica, che altera gli ecosistemi marini a favore di queste creature gelatinosamente resistenti.
La produzione di energia nucleare è centrale per la Francia: circa il 60% dell’elettricità nazionale proviene da questa fonte e il Paese dispone di 18 centrali con un totale di 57 reattori. Eventi come quello di Gravelines, pur rari, mettono in evidenza la vulnerabilità anche di infrastrutture ad alta tecnologia di fronte a fenomeni naturali apparentemente banali.
Intanto, le immagini diffuse dai fotografi mostrano una scena che possiamo senza dubbio definire surreale: la sagoma imponente delle torri della centrale sullo sfondo e, in primo piano, le meduse blu adagiatesi sulla sabbia della spiaggia. Una cartolina che racconta, meglio di mille dati, l’insolito incontro tra il mondo marino e l’industria energetica.