Il mercato globale dei PC tradizionali è destinato a chiudere il 2025 con una crescita significativa. Le nuove previsioni della società di ricerche IDC indicano un volume complessivo di 274 milioni di unità, pari a un incremento del +4,1% rispetto al 2024. Il dato rappresenta un miglioramento rispetto alle stime iniziali, grazie in particolare a un primo trimestre più solido del previsto, nonostante le pressioni causate dai dazi statunitensi sulle importazioni.
La crescita trimestrale mostra un trend positivo nei primi tre trimestri dell'anno, culminando nel terzo trimestre con volumi superiori ai 72 milioni di unità. Tuttavia, il quarto trimestre registra una flessione, accompagnata da un rallentamento marcato della crescita annuale che scende sotto lo zero, segnalando le prime avvisaglie di un raffreddamento della domanda.
Il report di IDC fa riferimento ai PC tradizionali, includendo desktop, notebook e workstation, ma escludendo tablet e server x86. I dati di spedizione comprendono le consegne verso canali distributivi o utenti finali, mentre le vendite OEM sono attribuite al marchio commerciale del prodotto. L'analisi si basa sul database IDC Worldwide Quarterly Personal Computing Device Tracker, che raccoglie informazioni su oltre 90 paesi, offrendo una visione dettagliata delle tendenze storiche e previsionali.
LA SPINTA DELLE ESENZIONI TARIFFARIE"Le esenzioni temporanee dai dazi doganali sui personal computer, insieme a una finestra di incertezza di 90 giorni sul loro futuro, stanno spingendo i produttori a sfruttare l'occasione per aumentare le spedizioni verso il mercato statunitense", ha dichiarato Jean Philippe Bouchard, vicepresidente della ricerca presso IDC Worldwide PC Trackers.
L'effetto di questa dinamica è visibile nel picco registrato nel terzo trimestre, ma secondo IDC si tratta di un fenomeno transitorio. La seconda metà dell'anno, infatti, sarà probabilmente condizionata da un peggioramento del contesto macroeconomico, con pressioni inflazionistiche e un deterioramento del sentiment dei consumatori.
EUROPA: UPGRADE POST-COVID E FINE SUPPORTO WINDOWS 10Nel 2025, anche l'area EMEA conferma un andamento positivo del mercato dei PC tradizionali, sostenuto da dinamiche specifiche del contesto locale. Malini Paul, senior research manager di IDC per il settore Devices, sottolinea che l'incremento della domanda in Europa, Medio Oriente e Africa è legato a due fattori principali: da un lato, la conclusione del supporto ufficiale a Windows 10, che impone aggiornamenti infrastrutturali soprattutto in ambito aziendale; dall'altro, il naturale rinnovo dei dispositivi acquistati durante la fase più acuta della pandemia, ormai prossimi al termine del loro ciclo operativo.
Inizialmente, a guidare questa fase sono stati gli acquisti da parte di grandi imprese e pubblica amministrazione, ma secondo Paul la svolta vera arriverà nella seconda metà dell'anno, quando saranno le piccole e medie imprese ad accelerare in modo deciso le operazioni di upgrade, contribuendo in maniera sostanziale alla crescita del settore.
2026: ATTESA UNA LEGGERA CONTRAZIONEDopo un 2025 segnato da una ripresa sostenuta e da volumi superiori alle attese, le proiezioni di IDC per il 2026 indicano una lieve contrazione. Il rallentamento non è attribuibile a un indebolimento strutturale della domanda, bensì a un naturale effetto di stabilizzazione, in seguito all'ondata di aggiornamenti generata dalla migrazione a Windows 11 e dall'esaurirsi delle spinte contingenti, come le esenzioni temporanee dai dazi.
Inoltre, il confronto con un anno particolarmente forte come il 2025 rende statisticamente più difficile mantenere lo stesso ritmo di crescita. Secondo gli analisti, la normalizzazione dei volumi si inserisce in un ciclo fisiologico, in cui il mercato assorbe l'upgrading accelerato e si prepara a una nuova fase di consolidamento, influenzata anche dai futuri sviluppi macroeconomici e tecnologici.