Il secondo trimestre del 2025 si chiude con un segnale chiaro per l'industria dei PC: la domanda globale regge, ma i principali player del settore si muovono in anticipo per fronteggiare un contesto in rapido mutamento. Stando ai dati preliminari del Worldwide Quarterly Personal Computing Device Tracker di IDC, nel periodo aprile-giugno sono stati spediti 68,4 milioni di PC tradizionali a livello globale, in aumento del 6,5% su base annua. Un dato che riflette una manovra di bilanciamento tra scorte, strategie tariffarie e una domanda che, fuori dagli Stati Uniti, continua a trovare linfa grazie a rinnovi tecnologici e aggiornamenti di piattaforma.
A fare da sfondo a questa dinamica è la prospettiva di nuovi dazi doganali in arrivo sul mercato statunitense, un nodo che sta già influenzando i flussi di magazzino e le politiche di approvvigionamento. Jean Philippe Bouchard, research vice-president di IDC, osserva come il raffreddamento previsto del mercato USA — dopo l'accumulo di stock a inizio anno — si stia manifestando in linea con le attese, ma con implicazioni più profonde.
"La domanda statunitense sta dando segni di rallentamento in vista delle scadenze sui dazi all'importazione. Il resto del mondo, invece, si conferma più resiliente, sospinto dal ricambio di un installato ormai vecchio e dalla migrazione a Windows 11".
Ryan Reith, group vice president di IDC's Worldwide Device Trackers, sottolinea un altro aspetto: la tensione tra necessità di anticipare la domanda e rischio di overstock.
"Sembra un paradosso vedere crescere le spedizioni in un contesto così incerto, ma i vendor preferiscono giocare d'anticipo piuttosto che restare fermi e perdere eventuali finestre di vendita. Resta però il rischio di ritrovarsi con scorte eccessive, specie dopo un primo semestre molto vivace sul fronte sell-in. La variabile chiave sarà capire come evolverà la domanda nel terzo trimestre e nella parte finale dell'anno".
Secondo IDC, la partita si giocherà anche sul fronte pricing: l'impatto dei dazi verrà probabilmente diluito nel tempo e nello spazio, con strategie diversificate tra mercati e canali. Questo potrebbe innescare una stagione di promozioni tattiche per scaricare inventario in eccesso, creando uno scenario inedito: offerte aggressive in un contesto in cui, teoricamente, i listini dovrebbero salire per compensare l'aumento dei costi di importazione.
Segue HP Inc con 14,1 milioni di unità spedite, in aumento del 3,2% rispetto all'anno precedente. La quota di mercato si attesta al 20,7%, a conferma di una strategia ancora ancorata ai segmenti education, business e pubblica amministrazione, che continuano a garantire volumi costanti anche in scenari di tensione tariffaria.
Terzo posto per Dell Technologies, l'unico big player a chiudere in flessione: 9,8 milioni di spedizioni, in calo del 3% rispetto ai 10,1 milioni del Q2 2024. Il peso del mercato corporate USA, principale bacino per Dell, espone più di altri alle incertezze sulle politiche commerciali interne.
Apple, invece, segna la performance più brillante in termini di crescita relativa: +21,4% su base annua, passando da 5,1 a 6,2 milioni di unità spedite. Con una quota del 9,1% del mercato mondiale, la società di Cupertino beneficia di un posizionamento premium e di un ecosistema hardware-software che resta appetibile anche in fasi di incertezza sui prezzi. La transizione effettuata verso i propri chip proprietari sta continuando a rafforzare la differenziazione di gamma.
Infine ASUS, che chiude la top 5 con 4,9 milioni di unità spedite (+16,7% rispetto ai 4,2 milioni dello scorso anno) e una quota di mercato salita al 7,2%. Un risultato che conferma la spinta del brand taiwanese nei segmenti consumer e gaming, due aree che, storicamente, reagiscono bene a dinamiche promozionali aggressive.
Gli analisti di IDC continueranno a osservare con attenzione l'evoluzione del Q3, quando gli effetti dei dazi potrebbero iniziare a incidere in modo più visibile su strategie di listino, margini operativi e iniziative di sell-out. Se da un lato la minaccia di rincari può comprimere la domanda, dall'altro le promozioni mirate per alleggerire le scorte potrebbero aprire finestre tattiche interessanti per vendor e canale.
In un mercato dove ogni punto percentuale di share vale contratti multimilionari lungo tutta la supply chain, la capacità di muoversi con agilità tra stoccaggio, tariffe, promozioni e rinnovo dell'hardware si conferma ancora una volta la chiave per presidiare volumi e margini.