Meta accusata di aver scaricato e diffuso video hard piratati per allenare l'AI

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HDblog.it Jul 29, 2025 · 3 mins read
Meta accusata di aver scaricato e diffuso video hard piratati per allenare l'AI
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Meta è stata accusata di aver scaricato e distribuito illegalmente migliaia di video per adulti attraverso la rete BitTorrent, utilizzandoli per accelerare la raccolta di dati destinati all'addestramento dei propri sistemi di intelligenza artificiale. La causa, intentata negli USA lo scorso venerdì presso un tribunale distrettuale della California da Strike 3 Holdings, società che gestisce diversi siti di contenuti per adulti e che dichiara oltre 25 milioni di visitatori mensili, arriva pochi mesi dopo le accuse mosse da un gruppo di autori di libri secondo cui Meta avrebbe scaricato almeno 81,7 terabyte di dati da archivi illegali di libri, sempre per lo stesso scopo.

LE ACCUSE DI STRIKE 3 HOLDINGS

Secondo la denuncia, Meta avrebbe "volontariamente e intenzionalmente" violato il copyright di almeno 2.396 film, iniziando queste attività già dal 2018. L'azienda avrebbe non solo scaricato i contenuti ma anche continuato a distribuirli per giorni o settimane, approfittando del meccanismo "tit-for-tat" del protocollo BitTorrent che premia chi condivide i file più richiesti. Strike 3 sostiene che Meta selezionasse volutamente video molto popolari per velocizzare il download di grandi quantità di altri dati.

Strike 3 afferma anche che questa strategia avrebbe danneggiato la sua capacità di competere, offrendo i video piratati gratuitamente e senza controlli sull'età, anche in Stati dove tali verifiche sono obbligatorie. Inoltre, i filmati sarebbero stati utilizzati come materiale per addestrare i modelli di AI di Meta, fornendo sequenze con immagini umane naturali, espressioni facciali e interazioni non comuni nei video tradizionali. Secondo Strike 3, questo materiale potrebbe essere impiegato per sviluppare generatori di contenuti per adulti capaci di riprodurre filmati simili a costo quasi nullo.

Nella denuncia si sostiene che Meta abbia messo in atto una distribuzione sistematica dei contenuti, con almeno cinque episodi documentati in cui avrebbe scelto e diffuso specifici video per lunghi periodi, accumulando così una sorta di "credito" per scaricare altri file. Strike 3 chiede un risarcimento danni e un'ingiunzione che impedisca definitivamente a Meta di continuare queste pratiche, oltre alla cancellazione dei contenuti piratati da tutti i dataset e modelli di AI.

LE PROVE RACCOLTE E LE IMPLICAZIONI

Dopo le rivelazioni degli autori sui presunti download illeciti, Strike 3 ha analizzato i propri strumenti di monitoraggio del traffico BitTorrent e afferma di aver trovato 47 indirizzi IP riconducibili a Facebook che avrebbero distribuito i suoi video. Alcuni IP risultavano intestati direttamente a Meta, altri sarebbero stati nascosti tramite sei Virtual Private Clouds collegati a un importante data center terzo, in quello che la denuncia descrive come una "rete stealth" per celare le attività di torrenting.

L'azienda sostiene inoltre di aver individuato schemi di traffico non riconducibili a un uso personale, ma compatibili con operazioni automatizzate per la raccolta di dati su larga scala, incluse attività riguardanti ebook, film, serie TV, musica e software. In almeno un caso, un IP residenziale appartenente a un dipendente Meta sarebbe stato utilizzato per scaricare i video, suggerendo che l'azienda potesse aver incaricato un lavoratore di farlo fuori sede per ridurre la tracciabilità.

Strike 3 ha dichiarato di avere, in generale, documentato oltre 100.000 episodi di distribuzione non autorizzata riconducibili agli IP aziendali di Meta. L'obiettivo è ottenere una condanna per violazione diretta del copyright o, in alternativa, per responsabilità secondaria e vicaria se la giuria dovesse ritenere che l'azienda abbia tentato di prendere le distanze utilizzando indirizzi IP esterni o dipendenti come intermediari.