Meta AI su WhatsApp senza consenso: si indaga per abuso di posizione dominante

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HDblog.it Jul 30, 2025 · 2 mins read
Meta AI su WhatsApp senza consenso: si indaga per abuso di posizione dominante
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L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Meta Platforms, Meta Platforms Ireland Limited, WhatsApp Ireland Limited e Facebook Italy S.r.l. per presunto abuso di posizione dominante in violazione dell'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.

Il provvedimento, si legge in un comunicato stampa, riguarda la decisione di Meta, in vigore da marzo 2025, di pre-installare il proprio servizio di intelligenza artificiale Meta AI all'interno di WhatsApp, collocandolo in posizione prominente e integrandolo nella barra di ricerca senza che vi sia stata una scelta esplicita da parte degli utenti.

L'istruttoria, condotta in stretta cooperazione con i competenti uffici della Commissione Europea, si concentra sul possibile effetto anticoncorrenziale della pratica, che potrebbe "imporre" l'utilizzo di Meta AI alla vasta base utenti di WhatsApp, ostacolando la possibilità di ricorrere a servizi alternativi.

META AI E LE PREOCCUPAZIONI SULLA CONCORRENZA

Meta AI è un servizio di chatbot e assistente virtuale basato su tecnologie di intelligenza artificiale, progettato per rispondere a quesiti di varia natura e offrire interazioni simili a quelle degli assistenti digitali. Secondo l'Autorità, l'abbinamento forzato tra Meta AI e WhatsApp consentirebbe a Meta di sfruttare la propria posizione dominante nel mercato della messaggistica per espandersi nel settore emergente dei servizi AI, non attraverso una competizione basata sui meriti ma tramite la pre-installazione e la visibilità privilegiata.

Il rischio individuato dall'AGCM è che gli utenti possano diventare dipendenti dal servizio, che nel tempo migliorerebbe la qualità delle risposte grazie ai dati forniti dagli stessi utenti, riducendo così la possibilità di adottare soluzioni concorrenti.

LE ISPEZIONI NELLE SEDI DI META IN ITALIA

Nell'ambito dell'indagine, i funzionari dell'Autorità hanno effettuato ispezioni presso le sedi di Facebook Italy S.r.l., con il supporto del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. L'attività è finalizzata a raccogliere elementi per valutare se la condotta di Meta configuri un abuso della posizione dominante che detiene nel mercato delle app di comunicazione, con possibili effetti restrittivi sulla concorrenza nel nascente settore dei servizi di assistenza AI.

L'istruttoria dovrà stabilire se l'integrazione di Meta AI in WhatsApp rispetti le regole europee sulla concorrenza e se la strategia adottata da Meta comporti un indebito vantaggio competitivo a discapito dei servizi rivali.

SODDISFATTO IL CODACONS

L'apertura dell'istruttoria segue l'esposto presentato lo scorso maggio dal Codacons, che aveva segnalato l'introduzione automatica di Meta AI in WhatsApp senza il consenso preventivo degli utenti. Secondo l'associazione, l'integrazione forzata rappresenterebbe una pratica commerciale scorretta, presentata come miglioramento del servizio ma volta a raccogliere dati e fidelizzare l'utente influenzandone il comportamento economico. Il Codacons ha espresso soddisfazione per l'apertura dell'istruttoria e ha annunciato che, qualora venissero accertate condotte illecite, procederà con le azioni legali necessarie a tutela degli utenti .