Meta entra a far parte del gruppo sempre più ricco di Big Tech che stringono partnership con l'industria dell'energia nucleare allo scopo di ridurre e in futuro azzerare le proprie emissioni di carbonio. Il colosso ha stretto un accordo con la società energetica Constellation che vedrà Meta supportare l'operatività di una vecchia centrale nucleare per i prossimi 20 anni, la cui chiusura era originariamente prevista per il 2017. La decisione si inserisce anche nella strategia più ampia che vede Meta aumentare la disponibilità di reattori nucleari in grado di alimentare data center basati sull'intelligenza artificiale.
L'impianto è denominato Clinton Clean Energy Center (nella foto di apertura) e si trova negli Stati Uniti, precisamente nello stato di Illinois. Constellation aveva previsto di disporne la chiusura nel 2017 dopo anni di perdite finanziarie, poi un credito d'imposta istituito dallo Stato per l'energia prodotta senza emissioni di carbonio ha permesso all'impianto di funzionare, ma non oltre il 2027. L'intervento di Meta garantirà la sicurezza finanziaria che serve per andare ben oltre quella data, ma non ha fornito l'importo delle spese sostenute per l'accordo.
In ogni caso, dovrebbe trattarsi di una somma sufficiente per finanziare gli ammodernamenti dell'impianto, che potranno aumentare la produzione di energia di 30 megawatt per una capacità totale di 1.121 MW. Mantenere aperta la centrale contribuirà anche a salvare ben 1.110 posti di lavoro locali, generando nel frattempo energia elettrica sufficiente per 800.000 abitazioni. La prima licenza per l'impianto è datata 1987 ed è già stata presentata domanda per rinnovarla fino al 2047.
Come detto in apertura, è il primo accordo di questo genere stretto da Meta, mentre altre compagnie big tech si erano già mosse allo scopo di stipulare progetti di energia rinnovabile per cercare di annullare l'impatto delle loro emissioni di gas serra. L'impianto genera elettricità e fornisce i cosiddetti "clean energy attributes" che altro non sono dei certificati che rappresentano i benefici ambientali derivanti dalla produzione di energia a zero emissioni di carbonio. Importante sottolineare come il flusso di entrate extra derivante da tali certificati dovrebbe essere incentivo sufficiente per la produzione di energia pulita.
Meta ha l'obiettivo di raggiungere le zero emissioni nette di carbonio entro il 2030, ma la maggiore attenzione rivolta all'intelligenza artificiale ha visto crescere le emissioni di gas serra negli ultimi anni: un problema "condiviso" con altre realtà come Google e Microsoft. Proprio il colosso di Redmond, infatti, aveva stretto un accordo con Constellation nel 2024 allo scopo di riattivare un reattore di Three Mile Island, altrimenti in disuso. Il rapporto controverso tra la necessità di soddisfare il fabbisogno energetico dell'AI e l'obiettivo di ridurre le emissioni di carbonio sta rivitalizzando il settore del nucleare negli Stati Uniti.