"Mi dicevano che ero troppo bassa per diventare una campionessa del tennis": la storia di Jasmine Paolini

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(La redazione di fem) May 19, 2025 · 4 mins read
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Come sempre le donne devono combattere contro tutti con l'aggravante degli stereotipi e dei pregiudizi sul loro corpo: troppo piccole, troppo alte, troppo grasse e troppo magre, troppo o troppo poco. Anche Jasmine Paolini, che è appena entrata nella storia del tennis moderno vincendo le Internazionali come italiana dopo 40 anni, ha dovuto affrontare queste critiche alla convocazione del 2017. Questa è la storia del tempo, la pazienza e il lavoro costante per arrivare dove nessuno credeva sarebbe arrivata.

Jasmine nella storia: è lei la regina degli Internazionali di Roma

La rivincita di Jasmine Paolini: piccola, ma devastante

Con i suoi 1,63 metri, Jasmine Paolini ha messo in riga le giganti del tennis internazionale e ha vinto gli Internazionali BNL d’Italia 2025 battendo Coco Gauff, numero 3 del ranking WTA, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un successo epico, che arriva a quarant’anni dall’ultimo trionfo italiano femminile a Roma. Con le lacrime agli occhi e la coppa in mano, Jasmine ha detto: “Non mi sembra vero. Sono venuta qua da bambina a vedere questo torneo e alzare questa coppa non era nemmeno un sogno”.

Infanzia tra bar, polacchi e Ghana: l'infanzia multiculturale di Jasmine Paolini

Figlia di Ugo, barista a Bagni di Lucca, e di Jacqueline, cameriera arrivata dalla Polonia, Jasmine cresce in una famiglia ricca di influenze culturali. La madre ha origini polacche, il nonno materno è nato in Ghana, anche se la tennista non lo ha mai conosciuto. “Sono veloce per le mie origini africane, probabilmente”, ha raccontato. La sua infanzia si divide tra l’Italia e le estati trascorse in Polonia: “Fino ai dieci, undici anni ci andavo tutte le estati. Parlavo polacco, ma lo sto perdendo: non è una lingua facile”.

Il primo amore con la racchetta: dal Tc Mirafiume al Centro di Tirrenia

A sei anni, su consiglio del padre e dello zio Adriano, Jasmine lascia il nuoto e scopre il tennis al Tc Mirafiume di Bagni. È un colpo di fulmine. Dopo le prime esperienze a Forte dei Marmi, il talento naturale la porta al Centro Federale di Tirrenia, dove incontra Renzo Furlan, l’allenatore che la guiderà per dieci anni e la accompagnerà fino alle finali di Parigi e Wimbledon. Oggi è la quinta italiana di sempre ad entrare nella top ten mondiale, dopo Schiavone, Errani, Pennetta e Vinci.

“Ero troppo bassa per giocare a tennis”: come ha ribaltato i pregiudizi

La sua altezza è sempre stata vista come un limite. Quando nel 2017 viene convocata per la prima volta in Fed Cup dalla ct Tathiana Garbin, in molti storcono il naso. Ma Jasmine risponde con una frase diventata celebre: “Lasciateci crescere, ci vorranno almeno dieci anni per giudicare i nostri risultati”. Aveva ragione. “Mi piacerebbe avere qualche centimetro in più per servire meglio”, ha ammesso, “ma essendo piccolina mi muovo bene”. La velocità, la tecnica e l’intelligenza tattica hanno fatto il resto.

Il trionfo di Roma: battuta Coco Gauff, applausi da Mattarella

Il 18 maggio 2025, Jasmine scrive una delle pagine più belle del tennis italiano. Al Foro Italico, in un Centrale gremito e sotto gli occhi del Capo dello Stato, domina Coco Gauff con un secco 6-4 6-2 in un’ora e mezza di gioco. “È fatta!”, urla sul campo, prima di lanciarsi in una corsa liberatoria verso i genitori. È il suo secondo titolo Masters 1000, dopo la vittoria a Dubai nel 2024. Ai microfoni si commuove: “L’anno scorso siamo andati noi al Quirinale, ora siamo riusciti a portare lui qui. Non mi sembra vero”.

Chi è Jasmine Paolini fuori dal campo: musica, famiglia e fratelli tennisti

Fuori dal campo, Jasmine è una ragazza riservata, legata alla famiglia e con una grande passione per la musica italiana. Ascolta Jovanotti e Ligabue, e ha un fratello minore, William, anche lui tennista, tesserato per il Tennis Club Pontedera. Dopo l’addio a Furlan, da marzo 2025 è allenata dallo spagnolo Marc Lopez, con cui ha trovato nuova ispirazione. “Renzo rimarrà per sempre una delle persone più importanti della mia vita, ma arriva un momento in cui devi guardare da un’altra parte”, ha detto.

KeepHerConfident: Jasmine coach per le ragazze che vogliono mollare

Jasmine è oggi anche testimonial del progetto #KeepHerConfident, che sostiene le giovani atlete nel delicato passaggio dell’adolescenza, quando molte rischiano di abbandonare lo sport per mancanza di autostima. “Spesso hanno detto che la mia altezza non mi avrebbe permesso di raggiungere certi livelli e la mia autostima è stata messa a dura prova”, ha raccontato. “Conosco la sensazione di sentirsi inadeguata e quanto lo sport possa invece aiutare a costruire forza interiore”.

Jasmine e il corpo: quando ascoltare se stessi diventa potere

Nel corso della carriera, Jasmine ha imparato a fidarsi del proprio corpo. “L’ho capito gradualmente. Quando noti che riesci a reggere allenamenti più intensi, che il tuo corpo ti segue… sono segnali importanti”. E aggiunge: “Ci vuole allenamento anche ad ascoltarsi, a non farsi distrarre dai ‘rumori’ esterni”. Le sue gambe veloci sono diventate un’arma, il suo fisico minuto una firma stilistica. Una lezione di determinazione per chiunque si senta “fuori standard”.

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