Microbo cattura la CO2 in modo efficiente: soluzione al cambiamento climatico?

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HDblog.it May 21, 2025 · 2 mins read
Microbo cattura la CO2 in modo efficiente: soluzione al cambiamento climatico?
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Una scoperta proveniente dagli Stati Uniti apre nuove possibilità nel campo della cattura naturale del carbonio. Un gruppo di ricercatori della Colorado State University ha individuato un microrganismo sorprendente, capace di assorbire anidride carbonica a ritmi molto elevati. Il protagonista è un cianobatterio soprannominato “Chonkus”, una creatura microscopica che, come le piante, si nutre di CO₂ attraverso la fotosintesi, ma con un’efficienza molto maggiore.

Questi microrganismi sono stati rinvenuti in ambienti estremi, come le sorgenti naturali del Colorado, della California e di altri stati occidentali degli USA, dove l'acqua è ricca di anidride carbonica e ha caratteristiche chimiche insolite. Proprio in queste condizioni al limite – acque calde, gassate come una bibita e acide quanto il succo di limone – i cianobatteri prosperano, trasformando la CO₂ in biomassa e contribuendo in modo potenzialmente rilevante alla sua rimozione dall’ambiente.

Secondo James Henriksen, microbiologo a capo del progetto, la varietà di organismi scoperti è notevole: molti di questi non sono ancora classificati, ma mostrano capacità adattive notevoli. "È come se ci fosse una foresta pluviale microscopica ovunque guardiamo", afferma Henriksen. "La metà dell’ossigeno che respiriamo proviene da microbi, e conosciamo appena la superficie di ciò che possono fare".

Una parte significativa della ricerca si concentra sugli "estremofili", microrganismi che si adattano a condizioni ambientali estreme e che, proprio per questo, potrebbero offrire soluzioni interessanti non solo per il sequestro del carbonio ma anche per il trattamento degli inquinanti. Alcuni di questi vivono perfino negli ambienti domestici, colonizzando superfici e creando biofilm visibili: una manifestazione tangibile di ciò che la microbiologia può mettere al servizio della società.

Il team di scienziati, che coinvolge anche studenti universitari, sta sequenziando il DNA dei campioni raccolti grazie alla metagenomica, una tecnica che permette di analizzare direttamente il materiale genetico estratto da ambienti complessi. I campioni vengono conservati a basse temperature, e gli organismi più promettenti vengono coltivati per testarne le potenzialità.

La scoperta si inserisce nell’ambito di una più ampia iniziativa chiamata “The Extremophile Campaign: In Your Home”, condotta in collaborazione con CitSci, il progetto Two Frontiers e SeedLabs. L’obiettivo è coinvolgere anche i cittadini nella raccolta di campioni, trasformando la ricerca scientifica in un’esperienza partecipativa.

In definitiva, questa ricerca suggerisce che la natura potrebbe già custodire le chiavi per affrontare il riscaldamento globale. Non solo nei laboratori o negli spazi remoti della Terra, ma anche nelle nostre case o nei luoghi meno considerati. E proprio lì, nei dettagli invisibili della vita microbica, si celano forse le tecnologie naturali del futuro.