Microsoft ha finalmente smesso di mostrare i vistosi e insistenti banner pubblicitari che apparivano nel suo browser Edge ogni volta che un utente tentava di scaricare Google Chrome. Parliamo di una strategia di marketing piuttosto aggressiva che per oltre due anni ha cercato di dissuadere gli utenti dal passare al browser concorrente.
La mossa non è un'improvvisa presa di coscienza o un gesto di fair play, ma una diretta conseguenza del Digital Markets Act (DMA), la nuova e stringente normativa europea sui mercati digitali. Questa legge mira a garantire mercati digitali più equi e contendibili, imponendo regole precise ai cosiddetti "gatekeeper", le grandi aziende tecnologiche come Microsoft che detengono un potere di mercato consolidato. In conformità con il DMA, l'azienda di Redmond sta implementando una serie di modifiche a Windows, destinate esclusivamente agli utenti dello Spazio Economico Europeo (SEE).
Per chi non avesse familiarità con la pratica, fino a poco tempo fa, visitare il sito ufficiale di Chrome utilizzando Edge si trasformava in un'esperienza quasi surreale. Un imponente banner nella parte superiore della pagina cercava di convincere l'utente a rimanere fedele a Edge, sostenendo che "funziona con la stessa tecnologia di Chrome".
Oltre a questo, una serie di pop-up e avvisi tentava in ogni modo di ostacolare il download, arrivando persino a chiedere di compilare un questionario sulle motivazioni della scelta. Ora, per gli utenti europei, tutto questo è sparito. La navigazione verso il download di Chrome è diventata più pulita e diretta, senza interruzioni o tentativi di persuasione.
Questa rimozione dei banner è solo la punta dell'iceberg delle modifiche che Microsoft sta apportando per adeguarsi alla normativa europea. Il pacchetto di aggiornamenti include cambiamenti ben più profondi, come la possibilità di disinstallare completamente il browser Edge, il Microsoft Store e persino di disaccoppiare la ricerca di Bing dal sistema operativo. Inoltre, Windows dovrà rispettare in modo più rigoroso la scelta del browser predefinito impostato dall'utente per aprire qualsiasi tipo di file o link web.
Al di fuori dei confini dello Spazio Economico Europeo, tuttavia, la situazione rimane invariata. Gli utenti in altre parti del mondo continueranno, per ora, a subire la "campagna di bombardamento" pubblicitario di Microsoft.